Lo afferma Greta Thunberg dal palco di Glasgow, accusando i leader e i potenti del mondo di “sapere bene” ciò che stanno facendo: “bei discorsi” per nascondere “parole vuote e bla bla bla”.
La giovane attivista svedese denuncia la conferenza sul clima in corso in Scozia come quella che ha “escluso di più le voci dal basso, dice che non si può affrontare la minaccia del cambiamento climatico con gli stessi metodi che hanno portato il mondo a doverla affrontare e accusa i delegati di far leva su cavilli e statistiche incomplete” per salvaguardare “il business e lo status quo.”
“Questa Cop e’ un festival del Global Green North – ha detto Greta -. Una celebrazione del bla bla bla, ma la gente più colpita resta inascoltata”.
“I fatti pero’ non mentono – ha proseguito Greta – Abbiamo bisogno di un drastico e immediato taglio delle emissioni. Ma dobbiamo cambiare fondamentalmente la nostra società. La crisi climatica nasce dal principio che chi ha di più ha il diritto di sfruttare gli altri. Ma questo non si dice alla Cop, e’ sgradevole. Meglio ignorarlo“.
“Ci sono state 26 Cop, decenni di bla bla bla – ha commentato Greta -, ma intanto continuano a costruire nuove infrastrutture per le fonti fossili, ad aprire nuove miniere di carbone e non pagare i danni ai paesi più colpiti. Questo è vergognoso. Ci dicono che siamo radicali – ha concluso Greta -, ma tenere il mondo verso 2,7 gradi di riscaldamento non e’ radicale, è folle”.