La Festa dei Lavoratori: buona memoria, buon futuro, buona speranza

Buon Primo Maggio a tutte e a tutti! Oggi è ancora la festa dei diritti.

Per primo: il diritto alla memoria. Per la 74esima volta oggi ci ricordiamo di Margherita Clesceri (37 anni), Giorgio Cusenza (42 anni), Giovanni Megna (18 anni), Francesco Vicari (22 anni), Vito Allotta (19 anni), Serafino Lascari (14 anni), Filippo Di Salvo (48 anni), Giuseppe Di Maggio (12 anni), Castrense Intravaia (29 anni), Giovanni Grifò (12 anni), Vincenzina La Fata (8 anni).

Sono le vittime – con loro 27 feriti, di cui alcuni poi morti anch’essi – dell’eccidio di Portella della Ginestra: 1 maggio 1947. La prima festa del lavoro e della libertà. Il primo raduno sulla scia del sogno di un mondo nuovo, con Mussolini ormai alle spalle e una nuova speranza per i braccianti della Sicilia a cui sembrava davvero si potesse andare oltre la logica del latifondo, verso una vera Riforma agraria. Il tutto in uno scenario politico nuovo, con il Blocco del Popolo vittorioso, i socialisti di Nenni accanto ai comunisti di Togliatti e il superamento della DC alle elezioni regionali siciliane.

Sul quel sogno, però, ci ha sparato la mafia, forse armata dallo Stato e con i proiettili made in USA. Quindici minuti di mitra da un promontorio, 11 corpi a terra e poi, dal giorno dopo, i volantini di Giuliano per intimidire a non sognare più scagliati su tutta la Piana degli Albanesi, Monreale, Carini, Terrasini, Partinico e Cinisi, dove Felicia Impastato già portava in grembo, in quegli stessi giorni, il sempre compianto Peppino.

Il lavoro è un diritto, il futuro anche

Il secondo: il diritto al futuro. Chiedere lavoro significa ancora chiedere dignità, continuità e certezza per la propria vita. Lo stanno facendo da mesi e lo fanno ancora oggi le migliaia di lavoratori coinvolti in quelle che etichettiamo come “crisi aziendali“. A loro va un grande pensiero in questa giornata di festa. Solo riferendoci ai tavoli del Mise del 2021 e per dare l’ordine delle cose, ricordiamo: Iveco, Acc-Embraco, Alitalia, Brioni, Am Invest Co Italy Spa, Ilva, Corneliani, Acque Minerali d’Italia, Ideal Standard Italia, Bekaert, Whirpool, Merid Bulloni Gruppo Fontana, Eurallumina, Sider Alloys, Italtel, Stefanel, Cnh Industrial, Treofan, Acciaierie Arvedi, Industria Italia Autobus SPA, Goldoni SPA, Sematic, Alcar Industrie, Fiac, Dema, Forral Confezioni, Dal Zileri.

Chiedono futuro in questo Primo Maggio ancora sotto Covid le 945mila “unità” che hanno subito da Febbraio 2020 il “crollo dell’occupazione” che ci racconta l’ISTAT. Un meno 4.1% che raccoglie uomini, donne, 590mila dipendenti e 355mila autonomi. Sfilano in corteo anche 21mila italiani che si sono aggiunti con la pandemia nelle file di chi cerca lavoro e 717mila uomini e donne che abitano questo Paese e che per il Covid sono diventati effettivamente “inattivi“, sempre secondo l’Istituto italiano di statistica.

In sfilata, lavoratori, ex lavoratori e futuri lavoratori come gli studenti italiani. La festa di oggi è anche per gli 876.232 piccoli italiani e italiane iscritti alla Scuola dell’infanzia, i 2.384.026 alunni della Primaria, l’1.612.116 della Secondaria di primo grado e i 2.635.110 alla Secondaria di secondo grado. Per non parlare poi degli italiani che fra poco o già hanno a che fare con il mondo del lavoro: un dato, 1.730.563 di iscritti ai corsi universitari per l’anno accademico 2019 2020.

La memoria, il futuro e, di certo, la speranza

Io credo nel popolo italiano. Un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe essere il diritto di ogni popolo“. Una sintesi perfetta, nelle parole del Presidente Sandro Pertini: non si tratta del paradiso, ma di un normale diritto. E allora auguri a tutte e tutti di Buon Primo maggio che sia degno: per la memoria, per il futuro, per la speranza.

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