La sorella di Patrick Zaki parla del fratello: “sempre più depresso”

Parla la sorella di Patrick George Zaki sulle condizioni del fratello, studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere al Cairo da più di un anno. Marise George Zaki ha riferito all’ANSA che il fratello sta male: oltre al mal di schiena per un anno di notti sul pavimento (la prigione di Tora non ha letti), ha sviluppato sinusiti allergiche e ora anche la preoccupazione per il Covid, contratto da un compagno di cella. Senza contare lo stato psicologico in cui versa il ragazzo.

Sul Covid, Marise George Zaki spiega che non si ha sicurezza in quanto “il detenuto non è stato sottoposto a un test PCR“, a un tampone molecolare. Ma la sorella del ragazzo detenuto in Egitto fa un passaggio sulle condizioni psicologiche del fratello: “Ultimamente sta diventando sempre più depresso, sentendosi bloccato e vivendo nell’incertezza su quando tutto questo finirà. Tuttavia sta cercando di sembrare forte“.

La detenzione: le coperte, le ore d’aria, i libri e il cibo

Sulle condizioni della detenzione: “Non sappiamo su quante coperte dorma, ma in precedenza gli abbiamo potuto dare solo due coperte“. E ancora: “Per quanto ne sappiamo ha due ore di aria al giorno; ma dal giovedì pomeriggio al sabato mattina è rinchiuso e quindi non può uscire all’aperto tutto venerdì“. E quando pensa a come il fratello trascorra le sue giornate di carcere, parla di libri. “Durante i primi 6 mesi di lockdown, quando le visite non erano consentite – spiega Marise George Zaki –, il più delle volte non ci permettevano di inviargli alcun libro. Ma ora che ci è permesso inviargli cose, presumiamo abbia al massimo di 5-7 libri“. Per quanto riguarda infine l’alimentazione, spiega: “Mangia il cibo che mamma può mandargli ogni settimana e, se lo finisce, lo compra alla mensa del carcere“.

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