Si sta, ormai, avvicinando in Italia il debutto dell’Arbitro Assicurativo – Aas, lo strumento stragiudiziale di composizione delle liti tra gli intermediari assicurativi e la propria clientela, istituto pressi l’Authority di Vigilanza del settore, l’IVASS, e la cui macchina organizzativa sarà guidata da Maria Luisa Cavina, Capo del Servizio Tutela dei Risparmiatori presso la stessa IVASS.
Uno strumento forgiato tenendo conto delle esperienze, sicuramente, positive, maturate sul campo dagli altri due Arbitri stragiudiziali del settore finanziario in Italia, l’Arbitro Bancario Finanziario, presso la Banca d’Italia e l’Arbitro per le Controversie finanziarie presso la Consob, rispettivamente operativi dal 2010 e dal 2017.
A dare il via all’Aas sarà un Regolamento interministeriale, che ne dettaglierà le modalità operative e che si spera possa essere emanato in tempi relativamente brevi, una volta superate alcune difficoltà legate alle rimostranze avanzate, sia dalle associazioni dei consumatori, sia dagli altri protagonisti del mercato assicurativo.
Nell’attesa, dunque, del debutto ufficiale sarà utile svolgere un paio di riflessioni su alcune caratteristiche del mercato assicurativo italiano .
Si può, allora, partire dall’indicatore più probante dell’insoddisfazione della clientela, manifestata sotto forma di reclami, che secondo le ultime statistiche ufficiali interessavano per quasi il 44% il settore dell’ RC Auto, per poco meno del 38% il ramo danni, escluso quello degli autoveicoli e, infine, per poco più del 18% i rami Vita; in valore assoluto un numero complessivo di reclami superiore alle 93mila unità. Sono cifre, che fanno comprendere in modo immediato l’ingente potenziale carico di lavoro che si riverserà sul Collegio giudicante, che verrà istituito presso l’Aas e la conseguente sfida operativa alla quale sarà chiamato a fornire una risposta efficace.
C’è, poi, una seconda riflessione, che riguarda il livello di educazione assicurativa dei consumatori/investitori di prodotti di questo mercato e che, purtroppo, stando anche a una recente indagine svolta presso il Politecnico di Milano per conto dell’IVASS, presenta risultati sconfortanti.
Tra i tanti esti di questa indagine basti citare il dato della diffusione di conoscenza presso la clientela di tre concetti base del mercato assicurativo – premio, franchigia e massimale, la cui comprensione è chiara solo per il 14% circa degli intervistati, a certificazione di una cultura assicurativa decisamente carente.
Alla luce di questa situazione di partenza, si rende ancor più necessaria la presenza di un strumento come l’Aas, che, oltre a concorrere a risolvere le frequenti liti di questo mercato, contribuisca, come già avvenuto per gli altri due Arbitri, a migliorare il livello di educazione finanziaria, fornendo strumenti di indirizzo e comprensione utili per una crescita socio- economica dell’intera collettività nazionale. Una sfida, anche questa, decisamente appassionante, ma, sicuramente, altrettanto impegnativa!