Screen meme Denaro

L’arresto di Matteo Messina Denaro diventa virale

È diventato quasi inevitabile che ogni fatto di cronaca di rilievo, finisca con il diventare oggetto di meme, vignette e hashtag di ogni tipo sui social. Così è stato anche per il caso del noto latitante Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì scorso a Palermo. Partendo da Facebook, sembrerebbe che nelle ultime ore siano apparsi profili fake con il nome di “Andrea Bonafede”, ma con la foto profilo del boss.

Tra le più virali, la foto della clinica dove Denaro si recava per le visite, con tanto di feedback negativo e il commento “esperienza negativa. Non tornerò sicuramente“. Si prosegue con la pubblicità “Denaro e Gabbana” con le foto dei capi che il mafioso indossava nel giorno del suo arresto: montone, maglia, camicia, cappello e occhiali e i relativi prezzi. Nella collezione ‘virale’ si aggiunge la foto scattata da Denaro insieme a uno dei chirurghi che hanno eseguito l’operazione al fegato, seguita da frasi ironiche più disparate.

Per non parlare, poi, di TikTok e tutti i video dell’arresto che sono stati mixati in clip ironiche e meme. In particolare figura il video dove il carabiniere chiede al boss durante il fermo: “come ti chiami?”, e lui risponde “l’ho detto Matteo Messina Denaro”. Non possono mancare anche foto dell’ex latitante modificate con varie app (Sticker maker, Wombo) per dare vita a video musicali.

Su Whatsapp, girano i file audio di alcune donne che condividevano dei momenti con Matteo Messina Denaro durante l’attesa al day hospital. Tra queste, una signora dice:  “Ragazze voi ci ridete ma io con questo ci sono andata a prendere il caffè. La ragazza che era con me nel gruppo che faceva terapia piange ed è traumatizzata perchè l’ultimo messaggio l’ha mandato a lei. Si era instaurato un rapporto con questo signore, era troppo sensibile e amorevole, aveva regalato olio a tutti. Diceva di avere quest’azienda di olive. Una persona che guardandola e ricordando la sensibilità che aveva c’è da rimanere scioccati. Facevamo terapia tutti insieme prendevamo il caffè, lui si metteva a disposizione per ogni cosa. Avevamo capito che era un personaggio perchè si metteva cappelli, occhiali… Il mio numero di telefono non gliel’ho mai dato ma con le altre due amiche si sentivano via messaggi”.

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