Alle 18.08 di oggi sarà passato esattamente un anno dalla terribile esplosione avvenuta nel porto di Beirut, in Libano. Una deflagrazione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio che ha devastato il cuore della città e fatto oltre 200 vittime, 7mila feriti e 300mila sfollati. Ancora sconosciute le cause.
Un Paese in crisi economica, politica e sociale
L’esplosione ha colpito un Paese già in ginocchio. In primis a causa della crisi economica con il crollo della lira libanese, da ottobre 2019, del 90% del suo valore, il Pil precipitato da 55 miliardi del 2018 a 33 del 2020, l’inflazione schizzata a oltre il 100% .
Seconda ferita: quella politica. Il Paese dei Cedri non ha un governo da agosto 2020, mese dell’esplosione. Uno stallo inaccettabile considerato il dramma umano vissuto da centinaia di migliaia di libanesi a causa della grave situazione economica. Povertà estrema e fame le emergenze con oltre 3 milioni di poveri, su una popolazione di circa 6 milioni, di cui la metà è costituita da rifugiati siriani. A tutto questo si sono aggiunte le conseguenze della pandemia da Covid-19.
L’intervento di Caritas: tutti i numeri
In questi territori, a un anno dalla catastrofe, sono più di 356.000 le persone raggiunte direttamente dagli interventi di Caritas Libano e da altri organismi con cui Caritas Italiana ha attivato una collaborazione.
Oltre di 1 milione di euro sono stati stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana con fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica e altre offerte. Caritas Italiana sta sostenendo due distinti piani di intervento: il primo in risposta alle conseguenze dell’esplosione, il secondo relativo alla crisi socio-economica e dei rifugiati. Dall’agosto 2020 al giugno 2021 si sono stati distribuiti 3.708 kit igienici, 7.712 kit alimentari, 242.145 pasti caldi.
Altri numeri: 1.541 persone assistite grazie a un primo soccorso psicologico; 509 feriti accompagnati in pronto soccorso; 71.999 medicinali distribuiti; 7.322 consulti medici effettuati. E ancora: 1.282 case ristrutturate, fra cui 1 scuola primaria e secondaria, ripristinate 19 attività commerciali e sostenute 2 scuole gestite dai salesiani con borse di studio per studenti di famiglie disoccupate ed altri aiuti.
I programmi sono tutt’ora in corso e termineranno entro febbraio 2022. Il persistere della crisi, però, fa prevedere che si proseguirà con altre iniziative in base ai bisogni. Caritas Italiana rilancia l’appello alla solidarietà per continuare la raccolta fondi destinata a: “Emergenza Libano”.
Tutti i dettagli, anche relativi agli interventi, sono disponibili sul sito www.caritas.it. Qui anche il dossier “Beirut, un anno dopo” e il resoconto del seminario realizzato da Caritas Libano e Caritas Internationalis per raccontare le difficili condizioni di un Paese ormai allo stremo e le azioni messe in campo dalla rete Caritas per rispondere alle crisi.