VIDEO – L’intervista al Presidente di Pangea, in Afghanistan in difesa delle donne e delle bambine

Afghanistan: tutto torna come prima. Ancora un ennesimo fallimento del mondo occidentale che perde sul campo una battaglia durata 20 anni.  Il bilancio: miliardi di dollari dei contribuenti spesi dai paesi della Coalizione; 3069 morti tra i militari di cui 53 italiani e non si saprà mai con esattezza quante  migliaia di morti tra i civili; oltre 20 mila i militari feriti e non si sa con esattezza quanti tra i civili; circa 20 mila attentati subiti dallo scoppio di ordigni improvvisati;  una massiccia offensiva degli insorti ignorata, almeno nei tempi, dalle task force di intelligence della Coalizione; una ritirata non totalmente condivisa da tutti i membri della Coalizione, Italia compresa, che  in Afghanistan avrebbe potuto svolgere, come sta svolgendo ancora oggi in Kosovo, il delicato ruolo diplomatico e umanitario, ancor  prima che militare.

Risultato : 20 anni di storia distrutti dai Talebani in poco più di 10 giorni….  e non ci sono parole per commentare!

Il Presidente dell’Associazione Pangea Onlus, che da anni opera in Afghanistan in particolare, ma anche in altre parti del mondo, intervistato dal nostro Direttore, parla della situazione attuale a 24 ore dalla fuga del Presidente afghano e della capitolazione dell’esercito governativo arresosi ai Talebani che hanno conquistato il 90% del territorio che avevano perso nel 2001 con l’intervento della NATO.

Luca Lo Presti, sottolinea che le operatrici afghane di Pangea, appartenenti per lo più all’etnia Hazara, drasticamente e brutalmente decimata dalla pulizia etnica talebana, faranno di tutto per continuare  a lavorare, rischiando la propria vita e per fornire aiuto e sostegno alle donne e alle bambine del paese. Lo Presti non nasconde preoccupazione e un  ovvio scetticismo sulle promesse garantiste in difesa delle donne e delle bambine degli insorti che, solo 48 ore fa, durante la loro avanzata hanno ucciso barbaramente 15 donne durante la conquista della quarta città afghana di Mazar i Sharif.

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