Mario Draghi sul conflitto in Ucraina

 

Il discorso del Premier Mario Draghi in Aula alla Camera sulla situazione in Ucraina:

“Nella notte tra mercoledì e giovedì la Russia ha attaccato l’Ucraina. Abbiamo registrato esplosioni nella zona di Leopoli, la più vicina alla frontiera europea. Il Governo ucraino registra vittime tra i civili. Le immagini dei cittadini costretti a nascondersi ci ricordano i giorni più bui della storia europea. 

Il Presidente Zelensky ha chiamato alle armi tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni, vietandoli di lasciare il Paese… Voglio ringraziare l’ambasciatore Pier Francesco Zazo e il personale italiano per l’impegno e il coraggio di queste ore. Ringrazio il Ministro Luigi Di Maio e tutta la Farnesina”. 

“L’Italia condanna l’attacco russo. Voglio esprimere nuovamente la solidarietà del popolo italiano ai cittadini ucraini e al Presidente Zelensky. Ieri ho incontrato vari leader europei con el quali abbiamo condiviso le intenzioni. Sentire al telefono Zelensky è stato un momento drammatico. Avevamo anche una telefonata questa mattina, ma non ci siamo potuti sentire perché il Presidente è stato impossibilitato”. 

Draghi parla poi degli aiuti militari. “Stiamo definendo un pacchetto da 110 milioni di euro per aiuti umanitari all’Ucraina. Quale sia lo scopo dell’invasione, la Russia ha già raggiunto un obiettivo: l’intero tessuto sociale ucraino è stato distrutto”.

“Le forze italiane – prosegue il premier – che prevediamo essere impiegate dalla NATO sono unità già schierate. Si tratta di 240 uomini schierati in Lettonia insieme a forze navali e velivoli in Romania. Abbiamo pronte 1.400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica  e ulteriori 2000 militari disponibili”.

La nostra economia 

“Siamo pronti a misure ancora piangendo dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti. Le sanzioni che abbiamo approvato e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia”. 

“La maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa. Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni”.

“L’Italia è impegnata a spingere l’Unione Europea nella direzione di meccanismi di stoccaggio comune, che aiutino tutti i Paesi a fronteggiare momenti di riduzione temporanea delle forniture…La fine dell’inverno e l’arrivo delle temperature più miti ci permettono di guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi, ma dobbiamo intervenire per migliorare ulteriormente la nostra capacità di stoccaggio per i prossimi anni. Il Governo è al lavoro per aumentare le forniture alternative. Intendiamo incrementare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli Stati Uniti. Il Presidente Biden ha offerto la sua disponibilità a sostenere gli alleati con maggiori rifornimenti”. 

“Il Governo intende lavorare senza tregua per dare ai cittadini le risposte che cercano in questo momento di grave incertezza. Per farlo è essenziale il vostro appoggio, della maggioranza e dell’opposizione. Il Parlamento è la casa di tutti gli italiani. Davanti alle terribili minacce che abbiamo davanti, per essere uniti con l’Ucraina e con i nostri alleati dobbiamo prima di tutto restare uniti fra noi”.

Parole, quelle di Draghi, che sono state seguite da un lungo applauso.

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