LIVE – Draghi al Congresso confederale della CISL: “esserci per cambiare”

Dopo aver salutato il Segretario Generale Sbarra, Picerno, il Sindaco Gualtieri e il Ministro Bianco, è partito nel suo intervento durato circa 15 minuti. “Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro congresso: esserci per cambiare – inizia il Premier -. È una frase diretta che racchiude anche il senso di questo Governo. Siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori e alle imprese. Non per stare fermi. E siamo qui per farlo insieme a voi, alle parti sociali”. Qui il primo applauso della platea.

Cita Marini: “saper convergere insieme sulle scelte migliori per il nostro Paese”

Poi riprende. “Fin dal suo insediamento il Governo ha cercato e direi molto spesso trovato il dialogo con i Sindacali. Lo abbiamo fatto perché le buone relazioni industriali sono state essenziali in alcuni momenti più difficile della nostra storia”. Qui cita il Patto Ciampi del 1993. “Come disse Franco Marini, un grande Segretario della CISL – riprende un attimo prima che un nuovo applauso per la memoria di Marini invada la sala – nel suo discorso di insediamento alla Presidente del Senato ‘la forza di una democrazia matura come la nostra risiede anche nel saper convergere insieme sulle scelte migliori per il nostro Paese”. 

E a proposito di questa convergenza sciorina il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico siglato con il Ministro Brunetta, quello per la scuola con il Ministro Bianco. Poi il Covid “Abbiamo collaborato in modo costante e proficuo per la gestione della pandemia. L’intesa sui protocolli contro il Covid 19 e sulle vaccinazioni in azienda ci hanno permesso di riaprire il Paese più velocemente, di far ripartire l’economia in sicurezza”. Sintetizza: “i risultati del Governo sono il prodotto di un metodo che ci siamo dati insieme”. Lo dice un attimo prima di ringraziare anche Cgil e Uil.

Dopo un passaggio sull’Ucraina e l’approvvigionamento del gas in cui cita come il Governo abbia lavorato nel segno del sostegno ai lavoratori – cita l’assegno unico, la riforma dell’Irpet, il bonus di 200 euro una tantum e l’aumento della platea del bonus energetico – passa al lavoro. “Per abbattere la precarietà e rafforzare le tutele del mercato del lavoro – spiega il Presidente del Consiglio – occorre investire nella formazione professionale con incentivi specifici per i giovani”. Più nel dettaglio: “Con uno stanziamento di circa 600milioni euro rafforziamo il sistema duale per sviluppare competenze utili nel mondo del lavoro. Vogliamo eliminare gli ostacoli che storicamente limitano l’occupazione delle donne. Lo facciamo con politiche di welfare come l’aumento degli asili nido e gli sgravi contribuiti per le aziende che si impegnano a garantire parità di genere. Abbiamo anche introdotto sgravi fiscali per le lavoratrici che rientrano dalla maternità”.

Sicurezza sul lavoro: “è un tema di civiltà che qualifica una democrazia”

Poi arriva la nota dolente, la più drammatica. “Molto c’è da fare a partire dalla sicurezza dei lavoratori”. Qui la platea si esprime in un lungo applauso che anticipa le parole di vicinanza del Premier alle famiglie dei 1.200 lavorati che nel lavoro hanno trovato la morte nel solo 2021. ” Potenziare le attivi ispettive non basta. Le aziende devono fare formazione, manutenzione e prevenzione”. E sentenzia: “è un tema di civiltà che qualifica una democrazia”. 

Chiude ricordando “l’insegnamento di una economista che ha dato molto all’Italia e alla sua civiltà del lavoro”. Parla di Ezio Tarantelli che cita: “L’utopia dei deboli è la paura dei forti”. Qui il penultimo applauso dell’intervento. Da Tarantelli a Zelensky e non solo: “Per questo abbiamo scelto al fianco di un popolo aggredito, per questo abbiamo condannato senza esitazioni gli attacchi neofascisti alla sede di un Sindacato. Dobbiamo difendere la forza delle istituzioni democratiche, i loro val fondamenti, mantenerne la prospettiva economica, sociale, civile condivida”. E così la chiusura a cui segue un nuovo lungo applauso: “Dobbiamo continuare a esserci per cambiare”. 

 

 

 

 

 

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