Prime riaperture in arrivo dal 26 aprile e coprifuoco che resta alle 22. Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, commenta cosi: “Apriamo in un contesto decisamente più favorevole di quello di alcune settimane fa. Siamo nella quinta settimana consecutiva di riduzione della diffusione del nuovo Coronavirus e fortunatamente osserviamo anche un calo della pressione sui servizi sanitari. Ovviamente, riaprendo, un pochino di ripresa dei casi potrà esserci, però come ha detto il presidente del Consiglio stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli”.
Sottolinea Locatelli: “L’obiettivo è di riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe. Rischieremo di meno se ognuno di noi farà la sua parte nel rispettare le regole che ormai tutti conoscono“.
Sul coprifuoco fissato alle 22 dice: “Fissare un’ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico”.
Locatelli sulla campagna vaccinale
Spiega il Presidente del Consiglio superiore di sanità: “Non dobbiamo mai dimenticarci che ci stiamo confrontando con una situazione nuova. Non devono né sorprendere né sconcertare eventuali aggiustamenti di tiro. Anzi vanno letti in modo opposto: come dimostrazione di flessibilità e di adeguamento alle evidenze. E, comunque, oltre i 60 anni è stato indicato un uso preferenziale, nessuno ha detto che non si possano ricevere anche sotto quell’età”.
Locatelli aggiunge: “C’è stato un problema di disponibilità di AstraZeneca e mi dispiace. Questo però non ha a che fare con l’efficacia del vaccino e con i potenziali effetti collaterali. Tra l’altro proprio riguardo a questo prodotto rivendico la posizione dell’Italia, che ha indicato di fare il richiamo con AstraZeneca anche ai più giovani che lo avevano già ricevuto come prima dose. C’erano riserve da parte di Germania e Francia, ma Ema ha appena ribadito la nostra stessa linea. Non temo particolarmente le varianti presenti ora perché i vaccini possono comunque dare una chiara e indiscutibile protezione contro di loro. Visto che non sappiamo quanto dura l’immunità, comunque, non si può dire con quale frequenza andrà ripetuto il vaccino. Ma se dovesse essere necessario rifarlo, ricordiamo che tra un anno o più ci sarà una situazione ben diversa, con una pressione epidemiologica nettamente ridotta e, quindi, con la possibilità di programmare e condurre una campagna vaccinale in un contesto meno emergenziale”.