L’UEFA dice di no a Draghi sulla finale degli Europei 20 in Italia

L’UEFA non ha nessuna intenzione di spostare la fase finale di EURO 2020 da Londra. In seguito alle parole del premier Mario Draghi, durante la conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel, sulla eventualità di trasferire la finale in Italia a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19 in Inghilterra è arrivata pronta la nota ufficiale del massimo ente calcistico europeo: “La Uefa, la federazione inglese e le autorità inglesi stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale di Euro a Wembley e non ci sono piani per cambiare la sede di quelle partite”.

La proposta del Presidente del Consiglio italiano era quella di giocare le semifinali e la finale degli Europei 2021,  in un Paese dove la situazione epidemiologica sia sotto controllo. Questa affermazione ha puntato il dito nei confronti della sede stabilita per le ultime tre partite, ovvero Londra. Il Regno Unito ha registrato un aumento dei casi notevole e la situazione preoccupa non poco. Non sono arrivate ancora reazioni da parte di Boris Johnson.

Intanto la capienza dell’impianto londinese verrà aumentata, per accogliere fino a 45mila spettatori in vista della fase a eliminazione diretta del torneo, ma potranno esserci novità a breve. Dopo le anticipazioni in seguito all’esordio della nazionale inglese, la decisione è stata ufficializzata la decisione di Londra lo scorso 15 giugno: dai 22,500 spettatori, presenti per Inghilterra-Croazia e Scozia-Inghilterra, si potrà salire fino a 45mila persone ma è probabile che in vista di semifinali e finale a Wembley ci saranno 65.000 tifosi.

Oltre alla nota ufficiale dell’UEFA, sono arrivate anche le parole del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, sull’ipotesi di spostare la fase finale di Euro 2020 che hanno confermato come sia molto difficile uno stravolgimento da parte dell’ente che governa il calcio europeo in merito al calendario del torneo: “Non ci sono le condizioni per poter pensare, sotto il profilo organizzativo, ad una final four a Roma o a Budapest”.

 

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