Continuano i lavori di riordino all’interno dei Partiti all’indomani, o quasi, della riconferma di Sergio Mattarella al Colle. Stanno facendo mente locale anche i big del MoVimento Cinque Stelle: da una parte il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dall’altra il Presidente dei pentastellati Giuseppe Conte, si intende. Due famiglie interne che hanno fatto ipotizzare una possibile futura scissione – Dimaiani vs Contiani – smentita però dai due leader politici stessi.
Di Maio ha fatto notizia oggi per aver pranzato con la Direttrice del DIS Elisabetta Belloni. Uno scambio di idee, sicuramente un momento di commento per quanto avvenuto nella settimane delle quirinalizie, con Belloni bruciata in un unico scrutinio. Sulla sua candidatura, ricordiamo, si era sollevata la critica aspra di alcuni. In testa a questi Matteo Renzi di Italia Viva che aveva associato la scelta Servizi Segreti – Colle ad alcune pratiche poco democratiche di Egitto e Russia. “Con il ministro Di Maio c’è un’amicizia sempre più solida – ha affermato Belloni dopo il pranzo -. Di Maio è sempre leale“.
Conte: dovrà difendere la sua carica, in tribunale?
Dall’altra parte del MoVimento Giuseppe Conte si prepara ad affrontare un reclamo ufficiale che alcuni attivisti hanno presentato al Tribunale di Napoli. Obiettivo, sospendere l’efficacia delle modifiche statutarie e invalidare l’elezione di Conte alla carica di Presidente del MoVimento. Lorenzo Borrè, uno dei legali dei ricorrenti, spiega che la decisione dovrebbe essere presa presumibilmente nel giro due settimane.
La pendenza del reclamo potrebbe congelare lo scontro interno al M5s tra Conte e Luigi Di Maio. Allo stesso tempo se fosse accolta questa “inibitoria” verrebbero meno i rispettivi poteri di “impeachment” previsti dallo Statuto in capo sia a Conte che a Di Maio. Le due metà del M5S restano in una posizione di precarietà finché non si deciderà della causa nel merito. Un tempo che comunque lascia Di Maio quanto Conte esposti ad eventuali nuovi ricorsi.
Sull’eventualità di una scissione Conte intervistato dal Fatto Quotidiano nega. Spiega che no, non c’è nessuna scissione in corso ma – aggiunge – “è evidente che questo è il momento di un chiarimento”. Intanto mentre l’ex Premier rassicura è partita una sorta di ‘shitstorm’ come si dice contro Di Maio portata avanti da #DiMaioOut. L’hashtag è andato in tendenza e in poche ore ha raccolto quasi 300 account che stanno chiedendo la ‘cacciata’ del Ministro degli Esteri dal Movimento 5 Stelle. Chi digita #DiMaioOut accusa Di Maio di aver ‘tramato’ contro il leader Conte nella partita per il Quirinale.
In 289 chiedono la ‘cacciata’ di Di Maio cinguettando, ma è solo un ‘tweet-bombing’
Pietro Raffa, esperto di comunicazione social e amministratore delegato della ‘MR & Associati Comunicazione’, ha spiegato ad Adnkronos la natura di questo fenomeno virale: “È un tweet-bombing contro Di Maio”. “Ho effettuato un’analisi quantitativa e qualitativa dei tweet #DiMaioOut: sono andato a vedere quante persone avevano utilizzato l’hashtag, si tratta di 289 account. È chiaramente un’operazione studiata, che viene fatta da chi vuole modificare la percezione su alcuni temi“, conclude.
(foto di Adnkronos)