Malika, la ragazza toscana cacciata da casa perché omosessuale. La violenza e l’abbraccio del web

La storia di Malika ha fatto il giro del web, a partire da Fanpage. In un video di poco meno di 7 minuti la storia e la denuncia di una 22enne di Castelfiorentino (Firenze) lasciata per strada dalla propria famiglia perché omosessuale. La ragazza, infatti, dopo un lungo silenzio, aveva deciso di rivelare il suo orientamento sessuale alla famiglia. Aveva scelto di farlo tramite una lettera aperta in cui raccontava di amare e stare con una ragazza. La lettera è stata poi ritrovata dalla madre che tempestivamente ha inondato la ragazza con un fiume di insulti, accuse e minacce tramite Whatsapp. Parole irripetibili, piene di odio e violenza, che mai ci si aspetterebbe da una madre, che hanno indignato il web e segnato nella vita della ragazza un prima e un dopo.

Malika ha sporto denuncia contro i suoi genitori

A Malika non è stato più consentito di entrare in casa, nemmeno per recuperare le sue cose e ripartire altrove. Nemmeno l’intervento dei Carabinieri è servito a diluire la violenta reazione di odio della sua famiglia – madre, padre e un fratello -. La stessa Malika racconta nel video che la madre alle Forze dell’Ordine ha dichiarato di non aver mai visto la ragazza. A gennaio Malika ha deciso di sporgere denuncia contro la sua famiglia.


 

Nel web: contro l’odio “un vortice d’amore”

Il web ha risposto subito con innumerevoli ricondivisioni e attestati di solidarietà, anche dai cantanti Fedez e Elodie. Un vero e proprio “vortice d’amore” come la stessa ragazza racconta ai microfoni di SkyTg24. Migliaia sono stati i messaggi di sostegno alle 22enne che da tutto il Paese sono giunti tramite i social. “Ringrazio tutte le persone che stanno lottando con me e per me in questa battaglia“, ha detto.

E proprio sui social, il portale All Out in queste ore ha lanciato la raccolta firme per “una rapida calendarizzazione e approvazione al Senato della Proposta di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo”, anche detto Decreto Zan. Oltre 122mila i firmatari al momento.  La legge darebbe maggiori tutele alle centinaia di ragazze e ragazzi che come Malika ogni giorno devono affrontare la violenza transfobica che si esprime in minacce, insulti, violenza fisica, psicologica o economica, discriminazioni sul lavoro e non solo.

Il messaggio di Malika: “scegliete sempre voi stessi

Con una maturità e una magnanimità d’animo più grande dei suoi 22 anni, spera per i genitori che chiedano aiuto e escano dalla loro condizione di ignoranza e odio. A tutti, dai microfoni di SkyTg24, lancia un messaggio: “Non vergognarsi per ciò che si è e per chi si ama. Non è mai un delitto l’amore e non sarà mai una questione di odio l’amore. Scegliete sempre voi stessi e non la vita che vi impongono di fare. La vostra vita è sempre più importante di ogni giudizio e pregiudizio“.

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