Dopo la pesante sconfitta con l’Argentina l’Italia punta a ripartire contro la Germania a Bologna (diretta su Rai1 alle 20,45, Mancini parte dalla sua città del cuore, dove ha debuttato da giovanissimo in Serie “A” e domani per il mister sarà la 50 panchina nella Nazionale. Sono stati venduti 21.000 biglietti sui 27.000 di capienza. Quella di questa sera è la prima delle quattro gare di Nations League in calendario entro metà giugno.
Il mister annuncia una vera e propria rivoluzione e la formazione del calcio d’inizio vede solo la riconferma di Donnarumma, mentre in difesa la coppia di centrali sarà formata da Acerbi e Bastoni, esterni Florenzi e Spinazzola, in mediana Pellegrini, Cristante e Tonali, in avanti Politano e Pellegrini a sostegno di Scamacca. ‘
‘Nel calcio per vincere bisogna fare gol” ha ricordato Mancini sollevando il problema che sta affliggendo la Nazionale rimasta all’asciutto in tre delle ultime quattro partite compresa quella persa con la Macedonia a marzo, costata l’accesso al Mondiale. “Abbiamo solo Belotti e Immobile che hanno dato tanto e ora non stanno bene fisicamente, poi c’è poco – ha ammesso – C’è Scamacca che ha segnato nell’ultimo campionato ma ha fatto poche partite a livello internazionale e questo pesa. Bisogna dare ai giovani la chance di giocare e acquisire esperienza. La speranza è che chi gioca in B possa farlo presto nella massima serie. Se mi aspetto maggiore aiuto da parte dei club? Se ci sarà bene, sennò, come già fatto 4 anni fa, troveremo delle soluzioni da soli”.
A stupire il ct è stato semmai il forfait dei laziali Zaccagni e Lazzari: “Sono rimasto sorpreso, stavano bene, poi hanno detto che avevano dei problemi e così li abbiamo rimandati a casa“. Gli azzurri hanno svolto la rifinitura a Coverciano da dove, domani in mattinata, dopo l’ufficializzazione all’Uefa della lista dei convocati, raggiungeranno Bologna. Voglia di ripartire. La Nazionale e i suoi tifosi non chiedono altro. ”Io sento ancora fiducia, anche se so come vanno le cose del calcio – ha ammiccato Mancini – quando vinci è tutto perfetto, quando perdi hai tutti contro”. Di sicuro il clima è di forte delusione: ”Lo è non per la sconfitta di mercoledì ma per l’altra”. Il riferimento è ovviamente a quella con la Macedonia costata il Mondiale. ”Ora bisogna solo rimboccarci le maniche e trovare soluzioni, di sicuro non snatureremo i nostri principi: qualità, velocità, personalità”. E a chi ha chiesto di un ipotetico ripescaggio ha risposto come sempre: ”Se succede ci andiamo, è naturale, siamo la prima squadra nel ranking non qualificata e vincitrice dell’Europeo. Ma è accaduto di rado, penso alla Danimarca per l’Europeo del ’92”.