Manifestazioni pro-Palestina: disagi a Firenze e Pisa

I sostenitori della causa palestinese hanno temporaneamente impedito l’accesso alla Cupola del Brunelleschi, bloccando le porte e impedendo ai turisti di entrare. Per precauzione, il personale dell’Opera del Duomo di Firenze ha chiuso tutti gli accessi alla cattedrale, fatta eccezione per quello dedicato al culto, che è stato strettamente monitorato per tutta la durata della protesta.

L’interruzione dell’accesso al Duomo di Firenze e alla Cupola del Brunelleschi è durata circa trenta minuti, dopodiché i manifestanti si sono allontanati. Il gruppo, composto da circa un centinaio di persone che si sono autodefiniti studenti e lavoratori, ha esposto cartelli e bandiere palestinesi per un periodo di tempo determinato. Tra gli slogan presenti su uno striscione si leggeva: “Non si può ammirare la bellezza mentre è in corso un genocidio”. Un altro cartello invitava a uno “sciopero al fianco del popolo palestinese”, richiamando anche la giornata di sciopero generale.

Blitz alla Torre di Pisa

Un gruppo di circa quindici studenti affiliati ai movimenti antagonisti ha effettuato un blitz all’interno della Torre di Pisa, superando i controlli di sicurezza e issando una grande bandiera della Palestina dal campanile più celebre del mondo. Prima di scendere, hanno anche acceso alcuni fumogeni, senza causare danni apparenti. La Polizia di Stato ha dichiarato che il gruppo ha agito al termine di un corteo di circa 500 persone che ha attraversato le principali vie del centro fino a piazza dei Miracoli.

Il blitz è stato breve e si è concluso in modo ordinato. Giunti di fronte al campanile, il piccolo gruppo di studenti ha colto di sorpresa sia le forze dell’ordine che il personale addetto alla sicurezza della Torre Pendente, riuscendo a penetrare con la forza nel monumento. Una volta dentro, sono saliti di alcuni piani prima di dispiegare un grande stendardo con i colori della Palestina, esprimendo solidarietà alla popolazione palestinese colpita dai bombardamenti a Gaza. La Digos e la polizia scientifica, utilizzando i filmati disponibili, cercheranno di identificare gli autori dell’azione.

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