Domani è il giorno del maxi emendamento del Governo sulla manovra di bilancio. Obiettivo: sciogliere i nodi sul tavolo e procedere spediti all’esame in commissione Bilancio alla Camera.
Intanto la Ragioneria generale dello Stato sta appurando le coperture considerando che il budget totale a disposizione per le modifiche è di 700 milioni, 400 a disposizione del Parlamento e 300 dei ministeri. Il voto in commissione è atteso entro domenica, poi il ddl approderebbe in Aula a Montecitorio tra martedì e mercoledì per essere votato prima delle vacanze di Natale. Il provvedimento passerà quindi al voto al Senato nella settimana del 27.
Tra le norme sul quale l’accordo sembra vicino quella sul rialzo delle pensioni minime voluta da Forza Italia. Il compromesso verrebbe raggiunto rialzandole a 600 euro per gli over 75 con redditi bassi, vincolando dunque l’incremento all’Isee. Sul fronte pensioni, resta sul tavolo anche l’ipotesi di un incentivo a restare al lavoro per altri due anni a chi è in possesso del requisito contributivo ma non ha raggiunto la soglia anagrafica necessaria per l’anticipo.
Per Opzione donna potrebbe essere innalzato a 60 anni il requisito anagrafico contro lo schema attuale di 58 anni di età e 35 anni di contributi. Potrebbe non decollare l’ipotesi di alzare da 6mila a 8 mila euro il tetto alle decontribuzione per le assunzioni degli under36 presentato da Forza Italia.
Resterebbe 18app ma con un forte ridimensionamento della platea. Il bonus cultura per i 18enni introdotto dall’allora premier Matteo Renzi vedrebbe una riduzione della platea dei beneficiari legandolo all’Isee, e dunque per i giovani più bisognosi. Estensione dei voucher per le attività lavorative occasionali a discoteche, night-club e simili.