Liberato Marco Zennaro, l’imprenditore veneziano rimasto quasi un anno imprigionato in Sudan. Arrivato in Italia, all’aeroporto di Fiumicino, con un volo di linea proveniente da Istanbul. L’imprenditore, un anno fa, era arrivato in Sudan e lì era stato arrestato. Una volta scarcerato, nel giugno 2021, non era potuto tornare in Italia perché gli era stato imposto il divieto di uscire dal Paese.
Finalmente, il 7 marzo scorso, la notizia più attesa: Zennaro può tornare in Italia perché sono stati consegnati i 200mila euro di garanzia richiesti dal Tribunale sudanese, soldi raccolti grazie a una colletta ideata da Unioncamere Veneto.
Il papà Cristiano felice ai microfoni conferma: “Confermo la partenza di Marco dal Sudan. Dopo 361 giorni finalmente l’incubo è finito. Ringrazio mio figlio per essere sopravvissuto a quei 75 terribili e infernali giorni di detenzione. Ringrazio la famiglia per aver trovato in tempi brevi le risorse finanziarie per far cessare la detenzione”.
Poi i ringraziamenti: “ringrazio i dipendenti dell’azienda per aver portato avanti l’attività con grande senso di responsabilità pur in assenza del loro titolare. Il mio pensiero, va a quelle 50mila persone che hanno fatto sentire a Marco con manifestazioni sempre pacifiche l’affetto della comunità veneziana”.
Alla fine, sottolinea il totale fallimento dell’Italia: “Devo purtroppo denunciare il totale fallimento dell’Istituzione italiana che incomprensibilmente non ha voluto risolvere un palese sequestro di persona a scopo di estorsione. Mi auguro che la Farnesina abbia il pudore di non rilasciare retorici comunicati perché se Marco è uscito da quell’inferno lo deve solo ed esclusivamente a sé stesso e al denaro raccolto da Unioncamere Veneto per pagare la cifra richiesta dal tribunale sudanese”.