Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per lo scambio di auguri con i Rappresentanti delle Istituzioni ha sottolineato che la prima difesa dal virus è stata la fiducia della stragrande maggioranza degli italiani nella scienza, nella medicina. Vi si è affiancata quella nelle istituzioni, con la sostanziale, ordinata adesione a quanto indicato nelle varie fasi dell’emergenza dai responsabili, ai diversi livelli. Le poche eccezioni – alle quali è stato forse dato uno sproporzionato risalto mediatico – non scalfiscono in alcun modo l’esemplare condotta della quasi totalità degli italiani”.
“Credo che si possa riconoscere – ha aggiunto il Capo dello Stato – come in Italia si sia affermata una sostanziale unità. Unità di intenti di fronte alla pandemia. E unità di sforzi per gettare le basi di un nuovo inizio. Il tempo dei costruttori si è realizzato in questa consapevolezza”.
“Quello che sta per concludersi – ha spiegato ancora Mattarella – è stato un anno di lavoro intenso, come auspicato al termine del 2020. Con priorità chiare: la lotta alla pandemia” di coronavirus “e la ripresa della vita economica e sociale del Paese. Credo che possiamo trarne un bilancio complessivamente positivo, per aver alzato la protezione dei cittadini di fronte alla minaccia del virus e per aver rimesso in moto la società”.
“È stato il frutto – ha rivendicato il Capo dello Stato – di scelte coraggiose, dei progressi della scienza, di comportamenti coscienziosi, di senso civico diffuso, e la risultante di una convergenza tra le Istituzioni e i cittadini”.
“La pandemia segna ancora il nostro tempo. Ha provocato dolore, sofferenze, nuove povertà. Ma abbiamo visto risposte solidali, sono emersi talenti e qualità inespresse, si sono accelerati processi innovativi. Siamo stati spinti a correggere, con misure efficaci, l’inerzia delle dinamiche economiche e sociali innescate dalla crisi. Siamo ancora chiamati alla prudenza e alla responsabilità. Ci siamo dotati, tuttavia, di strumenti adeguati per combattere il virus. Non ci sentiamo più – ha spiegato Mattarella – in balia degli eventi“.
“Questo resta un tempo difficile, nell’alternarsi di speranze e di nuovi allarmi. Si impone un’esigenza di chiarezza e di lealtà come premesse indispensabili di una piena, e comune, assunzione di responsabilità di fronte ai rischi che sono tuttora davanti a noi. Abbiamo visto come la chiarezza, di fronte alle asprezze della pandemia, abbia spazzato via il tempo delle finzioni, delle distrazioni. Tutto questo mi è parso uno straordinario segno di maturità e serietà“, ha continuato il Presidente della Repubblica.
“La stagione della ricostruzione – ha aggiunto il Capo dello Stato – si presenta anche come stagione di doveri. Doveri assunti anche spontaneamente dai nostri concittadini, che desidero ancora una volta ringraziare. Abbiamo compreso che la Repubblica è al tempo stesso istituzioni e comunità. La comunità ha bisogno delle sue istituzioni democratiche per difendere se stessa, per tradurre in realtà i propri valori, per aprirsi la strada verso il futuro”.
“Rivolgendomi a voi, che rivestite le più alte responsabilità istituzionali e rappresentate le forze politiche, economiche e sociali, mi sembra giusto – ha concluso ancora Mattarella – rintracciare questo filo di speranza nella matassa intricata di questa stagione. Un filo che tiene assieme comportamenti virtuosi, gesti responsabili, disponibilità, generosità”.