McDonald’s lascia definitivamente la Russia

McDonald’s ha annunciato la chiusura degli 850 ristoranti in Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina. I fast -food erano già stati chiusi temporaneamente lo scorso 14 marzo.

La catena assicura che “proseguirà a pagare i suoi 62.000 dipendenti, che hanno dato anima e corpo per il nostro marchio”.Inoltre ,la Società ha affermato che le attività in Russia ed Ucraina contribuiscono per il 9% alle sue entrate annuali , cioè 2 miliardi di dollari circa.

Quindi da oggi l’avvio del processo di rimozione di nome, loghi, menù e marchio dai ristoranti.

L”amministratore delegato, Chris Kempckinski, nel dare l’annuncio ha spiegato che ”i valori in cui crediamo ci portano a non poter ignorare l’inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina“. Impossibile, ha aggiunto il Ceo, prevedere quando i ristoranti  riapriranno.

Quando McDonald’s arrivò in Russia

L’Azienda, uno dei simboli più riconoscibili del capitalismo americano, aprì il suo primo ristorante in Russia 32 anni fa, quando il regime comunista sovietico stava crollando e le imprese e le idee occidentali si stavano infiltrando nella cortina di ferro.

Centinaia di persone si misero in fila per assaggiare hamburger e patatine fritte di McDonald’s nella sede di Piazza Pushkin a Mosca: “Se non puoi andare in America, vieni da McDonald’s a Mosca” era lo slogan di allora.

Aprì così’il McDonald’s più grande al mondo visto che contava 900 coperti. Arrivarono giornalisti da tutto il mondo per sancire quella che sembrava una data storica. Per capire il significato della presenza di McDonald’s in Russia, basti pensare che quando nel 1993 aprì il secondo negozio a Mosca, all’inaugurazione partecipò anche il Presidente russo Boris Eltsin. 

La Russia corre ai ripari

Secondo una notizia diffusa dal canale ucraino Nexta, la Duma avrebbe deciso addirittura di rimpiazzare il marchio con uno tutto nuovo, chiamato “Uncle Vanja“,”Zio Vania” per noi, nome che potrebbe fare riferimento al dramma di Anton Pavlovic Cechov. Il logo ricorda molto per colori e forma quello della catena americana. Oltre alla somiglianza nel logo, la Russia per ovviare alle sanzioni imposte dall’Occidente utilizzerà utilizzerà solo materie prime “russe al 100 per cento“.

 

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