Meloni sulla manovra: “diffidate da ricostruzioni fantasiose”

No, il Governo Meloni non abolirà l’assegno unico nella prossima legge di bilancio. Diffidate dalle fantasiose ricostruzioni su una Manovra ancora da scrivere. Noi continuiamo a lavorare per un’Italia migliore e più giusta, dopo anni di disastri della sinistra“.

Questele parole della Premier  Giorgia Meloni, in un post su X che accompagna un video che la ritrae con il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

“Io e il Ministro Giorgetti volevamo dire che, poiché leggiamo ogni giorno ricostruzioni di quello che ci sarebbe scritto in una legge di bilancio che dobbiamo ancora cominciare a scrivere – oggi l’ultima notizia sarebbe che saremmo in procinto di abolire un assegno unico che solo noi abbiamo aumentato e sul quale stiamo dando battaglia in Europa proprio perché non si creino problemi visto che la Commissione UE ci dice di darlo anche a tutti i lavoratori migranti che esistono in Italia, che di fatto vorrebbe dire di fatto uccidere l’assegno unico, chiusa parentesi -, volevamo dire che, siccome la legge dobbiamo ancora scriverla, diffidate dalle ricostruzioni” – afferma sorridente la Premier  nel video.

Famiglia, pensioni e fisco sono al centro del cantiere della manovra. Il Governo, che ha fatto delle politiche per la famiglia una delle priorità alla luce della sfida dell’invecchiamento demografico italiano, non intenderebbe dunque depotenziare l’assegno introdotto a marzo 2022 che oggi interessa oltre 6 milioni di famiglie per un totale di circa 9,5 milioni di figli under 21 (e senza limiti di età per i disabili). Anzi l’esecutivo Meloni ha corretto, potenziato e sta difendendo la misura in Europa.

Al centro delle querelle con l’UE la natura dell’assegno che, nato come intervento demografico, viene invece ritenuta da Bruxelles di tipo assistenziale da qui la richiesta dell’UE di togliere i requisiti della residenza da almeno due anni o del contratto di lavoro. Un ‘liberi tutti’ che aprirebbe a dismisura le maglie della platea rendendo la misura insostenibile per le casse dello Stato.

Al tempo stesso il Governo lavora a dei correttivi per rimediare ad una distorsione nella normativa originaria: l’assegno concorre infatti all’Isee e dunque aumenta il reddito delle famiglie numerose penalizzando l’accesso ad altri strumenti di sostegno al reddito. Per rimediare anche a questa stortura c’è un tavolo ad hoc sull’Isee.

 

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