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Messaggio del Ministro della Difesa per la Giornata delle Forze Armate

Il Ministro Crosetto per  la Giornata delle Forze Armate ha detto:

“Provo una profonda emozione nel rivolgermi, in un giorno come questo, a Voi, donne e uomini in uniforme, che garantite la nostra sicurezza operando in ogni angolo del Paese e in numerose aree e zone, teatri e Paesi difficili del mondo. Un mondo sempre più grande e terribile, come dimostrano le tante, troppe, guerre in corso, ma in cui la presenza e la capacità di portare pace e sicurezza dei nostri militari  di terra, di cielo e di mare è, sempre, ove possibile, fattore di stabilità, di ricomposizione dei conflitti, di costruzione di spazi, per creare il dialogo e perseguire la pace.
Il Ministro ha aggiunto: Come diceva lo scrittore Italo Calvino, di cui sono ricorsi, da poco, i cento anni dalla nascita: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
Ebbene, questo fanno i nostri soldati, i nostri marinai, i nostri aviatori, i nostri carabinieri, le nostre Forze di Polizia: cercano caparbiamente di riconoscere, in mezzo all’Inferno, ciò che non lo è, e sanno dargli spazio.

Il Presidente Mattarellaqualche anno fa esortava gli uomini e le donne della Difesa a essere “sempre degni del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica dinanzi alla Bandiera, suo emblema unitario più rappresentativo, in nome e per l’affermazione dei valori di pace, giustizia e libertà”.
A quelle parole aggiungo una mia profonda convinzione: “Che le Forze Armate nascono degne ed esprimono, tra i loro ranghi, le migliori qualità degli italiani. Anche quelle che, a volte sembrano mancare, e invece sono presenti e radicate, come la coesione ed il senso di un comune destino”.

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