Piera Maggio non perde le speranze, ce l’ha dimostrato e adesso, con l’arresto del superboss Messina Denaro, spera in una rilevazione. “Sono certa che abbia saputo cosa è successo 18 anni fa, non perché sia stato coinvolto nel rapimento, ma perché nel nostro territorio non si muoveva una foglia senza che lui sapesse”, dice all’Adnkronos. Per la mamma di Denise Pipitone l’ormai ex latitante potrebbe essere a conoscenza di particolari utili a segnare finalmente una svolta nelle indagini. E ad arrivare a una giustizia attesa ormai da troppo tempo.
“Un bimba di neppure 4 anni rapita è un fatto anomalo per il nostro territorio – ragiona mamma Piera -. Per mesi la provincia è rimasta sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine che deve aver dato non poco fastidio ai suoi uomini e a lui stesso. Impossibile per l’uomo che controllava il territorio non scoprire cosa fosse accaduto. So che chiedo un miracolo ma voglio provarci”. Ecco perché Piera Maggio e Pietro Pulizzi, papà di Denise, hanno lanciato un appello ai Magistrati.
“Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso chiedetegli dove è nostra figlia. Se rispondesse a questa domanda potremmo finalmente arrivare alla verità”. “È difficile, ma sappiamo che è una persona molto malata potrebbe farlo come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell’acido. So che non avrò mai la possibilità di incontrarlo, ma gli chiedo di aiutarci a capire dove è Denise, a trovarla”.
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