Prima li hanno inseguiti con un gommone e una motovedetta poi, una volta raggiunti, li hanno picchiati con un bastone. Protagonista di questa vicenda è la Guardia Costiera libica, mentre le vittime sono i migranti, bastonati violentemente e poi costretti a rientrare. Il video del ‘soccorso’ è stato diffuso su Twitter dall’equipaggio della Sea Watch 4, scatenando polemiche e indignazione per il comportamento della guardia costiera.
L’ONG tedesca scrive sui social: “Ecco come si svolge un’intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica: persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell’inferno da cui fuggivano. Oggi l’equipaggio di Sea Watch 4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini”.
Questa notte la Sea Watch ha effettuato un altro salvataggio in mare. Mettendo al sicuro 94 persone (in totale a bordo ce ne sono oltre 300). Adesso è in attesa di un porto sicuro che li faccia sbarcare.
Come documentato da alcune immagini, il trattamento riservato ai migranti che cercano di lasciare la Libia con viaggi pericolosissimi non ha nulla a che vedere con un salvataggio. E anche il comportamento della Guardia Costiera, che ha raggiunto il gommone con un bastone, non è quello che ci si aspetta dalle Forze dell’Ordine.
Durante la conferenza stampa Draghi aveva dichiarato, insieme al Primo Ministro libico Abdul Hamid Dabaiba: “Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo, aiutiamo e assistiamo la Libia”. Parole che hanno sollevato forti polemiche dato l’operato della Guardia Costiera e le condizioni dei campi libici.