Miguel Bosè: negazionista e tossicodipendente. Queste le sue parole

Era assente dalle tv di tutto il mondo da qualche anno. Non si era riuscito a vederlo nemmeno quando la madre, Lucia Bosè, morì a causa del covid il 23 marzo scorso. Una delle 76 mila vittime che il virus ha fatto in un anno e più di pandemia in Spagna. Lucia Bosè è morta durante la famosa prima ondata. Ma per il figlio Miguel Bosè a uccidere la madre sarebbe stato altro.

Ma partiamo dall’inizio di questa storia; come detto erano anni che il cantante non si faceva vedere più. E dopo tutto questo silenzio ricompare intervistato da un caro amico di lunga data: Jordi Évole; l’amico è volato direttamente in Messico, dove vive Miguel Bosè, per realizzare l’intervista.Una prima parte andata in onda ieri 11 aprile e la seconda che andrà in onda il 18. 

La cosa che subito vuole chiarire nell’intervista è: “Sono negazionista e questa è una posizione che tengo a testa alta. C’è un disegno che non si vuole far sapere, questa è la verità. Non è stato il virus a uccidere mia madre, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla“. Parole molto forti che da una parte si conoscevano perchè scritte spesso nel suo profilo Twitter; profilo che qualche mese fa l’azienda gli ha chiuso a causa di una serie di fake news che Miguel Bosè pubblicava. E da buon negazionista che si rispetti, scaglia la pietra verso colui che secondo Miguel sai la causa: Bill Gates.

Miguel Bosè la droga e la perdita dei figli

Le parole di Miguel Bosè sono nette, chiare in merito. Non accetta nessun confronto e anzi prevede la caduta di tutti coloro che hanno organizzato la storia del covid: “politi, medici, farmacisti. Cadranno uno a uno“. Il giornalista poi chiede a Miguel quante volte si fosse “fatto” nell’ultimo anno. Sì perché essendo grande amico del cantante, sa del suo problema con la droga.

Una notte alla fine degli anni Ottanta, dopo una delusione d’amore, chiamai alcuni amici e dissi loro: ho bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di coca. Gli effetti mi durarono una settimana. Ma non capii che quello fu solo l’inizio. Pensavo che fosse una parte necessaria, legata alla creatività. Ma da un giorno all’altro le droghe smettono di essere tue alleate e diventano il tuo nemico. Tiravo 2 grammi di coca al giorno. Fino a quando ho avuto la forza di dire basta.

Durante questa prima parte di intervista Miguel Bosè appare in certi momenti svogliato, stanco; in altri aggressivo e arrabbiato. Un costante passaggio di “up and down” che un pò spaventa. Il suo sguardo poi cambia quando esce fuori la storia della separazione da Nacho Palau del 2018, suo compagno per 25 anni. I due hanno 4 figli e dopo la separazione è cominciata una battaglia legale sulla loro custodia che ancora oggi va avanti.

Le parole di Miguel Bosè anche in questo caso sono dure, forti e cattive: “Ho cominciato a perdere la voce nel momento in cui la mia famiglia… Ok, non si chiama famiglia, diciamo che era un accordo di convivenza tra due persone che avevano avuto una relazione e che avevano deciso di mantenere buoni rapporti perché i loro bambini potessero continuare a crescere come fratelli… Ecco, quando questa relazione ha cominciato ad andare male, quando l’amore non esiste più e anche l’amicizia e la convivenza civile spariscono, quando tutto crolla… Nel mio caso per discrezione, responsabilità, anche per educazione, prima incassi tutto ma poi esplodi. Così per me sono cominciati problemi seri; uno di questi è stata la voce.

Non ci resta che aspettare la seconda parte dell’intervista per capire meglio altri punti di vista del cantante. In questa prima parte è apparso molto “alterato”. Cosa ci si deve aspettare la settimana prossima? Magari che Bosè riceva aiuto, che sembra proprio averne bisogno.

 

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