Milano, riciclavano il reddito di cittadinanza: 600 denunciati

Milano, riciclavano il reddito di cittadinanza: 600 persone denunciate

I Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano, hanno deferito 597 persone, individuate quali indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Sono contestati i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del RDC e di truffa aggravata.

Ammonta a circa 413.000 euro il denaro riciclato dagli esercenti, l’indebita percezione in danno dello Stato da parte degli indagati è di 2.374.000 Euro.

Le persone deferite sono tutte extracomunitarie, il 90% di nazionalità somala.

Altre 36 persone sono risultate in possesso dei requisiti ma comunque segnatale all’INPS per l’indebito utilizzo del beneficio, immediatamente sospeso.

Le indagini, avviate a febbraio 2021, sono state realizzate anche grazie alla sinergia sviluppata con gli uffici INPS competenti.

Attraverso l’analisi dei flussi finanziari è emerso che i cittadini effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta RDC in tre esercizi commerciali di Milano. In particolare un “Internet point” e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e un ristorante.

Le indagini hanno evidenziato che i tre esercenti avrebbero consentito, da ottobre 2020, di monetizzare il Reddito di Cittadinanza concesso a cittadini privi dei requisiti. Questi ultimi versavano agli esercenti l’intero credito della carta mediante versamenti senza causa tramite POS, attraverso pagamenti di utenze intestate agli esercenti. Così facendo riuscivano a nascondere la provenienza illecita del denaro. In cambio l’esercente consegnava loro somme in contanti, trattenendo su ogni transazione una percentuale dal 10% al 15%.

Due dei tre titolari delle attività commerciali che monetizzavano il sussidio, sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Milano per il reato di riciclaggio continuato. Il terzo esercente, cittadino bengalese titolare dell’internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, è ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento. L’uomo è stato condannato alla reclusione di anni 2 e mesi 6 e della confisca di 20.800 euro pari al profitto del reato di riciclaggio commesso.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it