“Nel 2019 quasi 70 mila giovani con meno di 40 anni hanno lasciato il paese. In meno di 10 anni quasi mezzo milione di ragazzi e ragazze se ne sono andati. I rientri sono stati pari a poco più di un quarto. Si tratta di una perdita enorme di capitale umano visto che l’Italia non attrae in uguale misura giovani con elevata competenza. I giovani immigrano perché cresciamo poco e cresciamo poco perché non valorizziamo i giovani”. Ad affermarlo è il Ministro dell’Economia, Daniele Franco intervenendo all’inaugurazione a Bergamo della nuova sede dell’Accademia della Guardia di Finanza sottolineando in particolare che “l’Italia mostra risultati inadeguati sia a livello quantitativo che qualitativo a livello di istruzione”.
“Nel 2019 un quarto dei giovani italiani tra i 25 e i 34 anni – sottolinea – non aveva un diploma secondario che è considerato come un livello di formazione indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro con un pontenziale di crescita individuale contro il 15% media dei paesi dell’Ocse e il 13% in Francia e Germania“.
Sebbene in miglioramento, rileva Franco, “è ancora elevato il livello di abbandono scolastico. Nel 2020 il 13% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato prematuramente gli studi. Si tratta di un livello consistente rispetto alla media dei paesi Ue”. Nel 2020, osserva ancora il ministro, “meno di un terzo dei giovani possedeva un titolo di laurea contro il 40% per la media Ocse”.
“Nella fascia tra i 25 e i 29 anni – sottolinea ancora Franco – “un italiano su 2 è senza occupazione: si tratta del dato più alto in media Ue”. Questa situazione – aggiunge – “ha determinato un flusso costante di immigrazione dei nostri giovani in cerca di retribuzioni e prospettive di vita migliori”.