Nielsen, punto di riferimento nella misurazione degli ascolti televisivi e del video advertising, ha annunciato la sospensione autonoma dell’accreditamento per continuare ad operare. Il passo, come riferisce il sito specializzato The Drum, è stato compiuto negli Stati Uniti dopo che la stessa Nielsen aveva ammesso di aver sottostimato i dati di ascolto televisivo. La svolta arriva dopo le pressioni del Video Advertising Bureau, organismo nel quale convergono interessi dell’industria televisiva e video.
La decisione autonoma di Nielsen anticipa un voto in programma presso il Media Rating Council (MRC), che avrebbe dovuto esprimersi proprio sul tema: il Video Advertising Bureau, infatti, aveva chiesto la revoca dell’accreditamento di Nielsen denunciando la violazione di almeno 5 parametri fissati dall’MRC.
“Dopo mesi in cui ha pubblicamente ripetuto che non c’era nulla di sbagliato nei suoi dati, ora Nielsen annuncia ‘non potete licenziarmi, lascio io’”, le parole di Sean Cunningham, numero 1 del VAB. L’organismo, in particolare, ha accusato Nielsen di aver sistematicamente sottostimato i dati di ascolto durante la pandemia. Il colosso a maggio ha ammesso di aver prodotto dati non accurati, a causa di un monitoraggio lacunoso per problemi operativi legati alla pandemia.
Questa ammissione sulla metodologia apre ovviamente riflessioni anche sulla situazione in Italia, dove Nielsen è partner di Auditel. Durante la pandemia Auditel ha dimostrato una gestione molto accorta del panel e non si sono rilevati problemi di questo genere. Certo, con il progredire del digitale, per tecnologia e diffusione, è arrivato il momento di pensare a virare da metodologie di misurazione basate su panel a metodologie censuarie.