È morta Armita Geravand, 16enne iraniana finita in coma 28 giorni fa, dopo essere stata picchiata dalla sorveglianza della metropolitana di Teheran. Il tutto a causa di un litigio poiché la giovane non indossava il velo. La ragazza, nella colluttazione, aveva subito un trauma cranico, aggredita da una guardia perché aveva tolto il velo. Il suo caso destò scalpore e indignazione, cosa che spinse il Governo di Teheran a negare la versione dei fatti circolata sui media, sostenendo che la ragazza aveva battuto la testa a causa di uno svenimento dovuto a un calo di pressione. I video di sorveglianza però, hanno inchiodato il Governo alla realtà dei fatti, l’aggressione era chiaramente visibile dalle immagini delle telecamere.
Armita, in realtà, era morta cerebralmente già il 23 ottobre, era tenuta in vita dalle macchine. Forti le proteste della madre della 16enne, alla quale era stato impedito di entrare in ospedale e per la sua resistenza ad accettare la decisione era stata trattenuta in custodia. Le manifestazioni della popolazione sono sempre più forti e altri episodi simili sono accaduti ad altre ragazze. Una 22enne, ad esempio, è morta dopo essere stata arrestata e picchiata perché indossava male il velo. Una 16enne era stata invece ricoverata in ospedale per morire dopo soli 3 giorni per motivi simili.