carcere (pixabay)

Morte piccola Diana, legali madre: “scollegata dalla realtà”

“Una persona che ti guarda, ma non ti vede. Con gli occhi persi nel vuoto. Così l’avvocato Solange Marchignoli, legale insieme al collega Luca D’Auria di Alessia Pifferi descrive all’Adnkronos la sua assistita. La donna da giovedì scorso è in carcere a San Vittore per l’omicidio di sua figlia Diana. Si tratta della bimba di 16 mesi morta dopo essere stata abbandonata in casa dalla mamma per 6 giorni.

La donna incredula rispetto all’indignazione dell’opinione pubblica sul caso

Pifferi “è talmente scollegata dalla realtà da voler andare al funerale figlia”, riferisce l’avvocato. La 37enne ha chiesto anche di telefonare a sua madre e al suo compagno, che però non si sono fatti trovare. “Ci soffre e non si capacita del fatto che possano abbandonarla”, dice l’avvocato. Incredulità che Pifferi avrebbe dimostrato anche quando questa mattina a San Vittore i suoi difensori le hanno riferito dell’indignazione che la morte per stenti di Diana ha suscitato nell’opinione pubblica.

Non ho “mai preso, né dato alla bambina” un ansiolitico, ha ribadito. Lna boccetta di En trovata in casa, infatti – come ha spiegato la donna – è stata lasciata da un uomo che la 37enne ha frequentato la primavera scorsa. A chiarire se la bimba abbia assunto l’ansiolitico saranno gli esami su boccetta, biberon e beccuccio, che la Scientifica svolgerà lunedì, alla presenza di un consulente di parte. “Ne nomineremo uno per ogni esame”, fa sapere l’avvocato Marchignoli. Il quadro accusatorio potrebbe aprire all’ipotesi della premeditazione se si accertasse che la bambina ha ingerito benzodiazepine.

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