È morto il beluga intrappolato in una chiusa della Senna, a circa 70 chilometri da Parigi. Lo hanno riferito le autorità francesi. Il cetaceo aveva rifiutato il cibo. Le condizioni di salute si sono poi aggravate durante una missione di salvataggio.
Purtroppo a nulla sono valse le quasi sei ore di lavoro e diversi tentativi. Hanno lavorato 24 subacquei e decine di soccorritori, tra cui membri della ONG Sea Sheperd. La balena, 800 chili, è stata sollevata dal fiume con una rete e una gru verso le 4 di questa mattina. Una volta collocata su una chiatta è stata curata da una dozzina di veterinari. Purtroppo non ce l’ha fatta.
Una specie protetta che abita le fredde acque dell’Artico
Il beluga tutto bianco è una specie protetta che si trova solitamente nelle fredde acque dell’Artico. Era stato avvistato più di una settimana fa mentre si dirigeva verso Parigi. Si era arenato a Saint-Pierre-La-Garenne in Normandia, a circa 130 chilometri nell’entroterra della Manica. Da quando è stato avvistato, veniva monitorato minuto per minuto.
Già dai primi giorni, però, l’animale aveva dimostrato uno stato di salute molto debole. Dava infatti segni di fame che ne hanno complicato il salvataggio. Il fallimento dei tentativi di nutrire l’animale in modo naturale hanno portato a mette in atto un piano diverso. Nel fine settimana i soccorritori hanno infatti somministrato vitamine e antibiotici per alleviare la mancanza di cibo e il rischio rappresentato dalle acque dolci e inquinate.
Dopo essere stato trasportato sulla costa con camion refrigerato, avrebbe dovuto essere rilasciato oggi in una chiusa di acqua di mare a Ouistreham, Calvados, prima di essere riportato in alto mare dopo tre giorni di osservazione.
Il beluga non è stato il primo cetaceo a entrare nella Senna. Un’orca è morta di fame a maggio, dopo aver vagato nel fiume per settimane mentre a giugno una balenottera comune è stata avvistata alla foce, vicino a Le Havre.