Il Mose di Venezia: una sfida monumentale

Il Mose, detto “Modulo Sperimentale Elettromeccanico”, rappresenta una delle imprese ingegneristiche più ambiziose e costose della storia italiana. Concepito per difendere Venezia dalle inondazioni, il progetto ha dovuto affrontare una serie di sfide tecniche, ritardi nei lavori e polemiche finanziarie, divenendo un simbolo delle complessità e delle difficoltà legate alla salvaguardia di un patrimonio mondiale.

La realizzazione del Mose ha dimostrato sin dall’inizio di essere una sfida tecnica di vasta portata. La complessità delle barriere mobili e del sistema di controllo ha richiesto una meticolosa attenzione ai dettagli e ha generato ritardi nei lavori, suscitando preoccupazioni e critiche sulla gestione del progetto.

I costi associati al progetto Mose hanno sorpassato significativamente le stime iniziali, provocando un acceso dibattito sulla sostenibilità economica dell’opera. L’investimento, pur mirato a preservare il patrimonio e la sicurezza della città, ha sollevato domande sulle risorse finanziarie impiegate e sulla loro giustificazione.

La lunga attesa per l’attivazione del Mose ha creato aspettative e dubbi. L’effettiva efficacia del sistema è stata oggetto di contestazioni e la sua attivazione nel 2020 è stata accolta con un misto di speranza e scetticismo. Tuttavia, le prime prove hanno dimostrato una difesa efficace durante eventi di marea eccezionale.

Nonostante le controversie, il Mose è ormai operativo da anni e ha segnato una pietra miliare nella protezione di Venezia dalle acque. Le barriere mobili, hanno impedito l’inondazione della città, confermando il successo iniziale del sistema nel preservare il patrimonio culturale e storico veneziano.

Ci siamo recati a Venezia e abbiamo riscontrato come ancora oggi per inondazioni di piccole entità il Mose non venga attivato e i negozianti del luogo, i siti storici, e gli abitanti, si organizzano con delle passerelle rialzate per garantire la fruibilità dei luoghi. Ciò si spiega con gli enormi costi che quest’opera ha per ogni volta che viene attivata: 200 mila euro, ovvero 50 mila euro per ognina delle barriere attive tra Lido, Malamocco, Chioggia), e i costi di energia e il lavoro delle squadre di tecnici del Consorzio Venezia nuova.

Il Mose rappresenta un successo nella lotta contro il cambiamento climatico e le inondazioni. Mentre le sfide tecniche e finanziarie restano, il sistema offre speranza per il futuro, sottolineando l’importanza di bilanciare la protezione del patrimonio con la gestione oculata delle risorse. La sua implementazione è un richiamo all’importanza di difendere non solo la bellezza artistica di Venezia ma anche la sua identità unica nel panorama mondiale.

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