Il NAS di Ragusa ha dato esecuzione a un’ordinanza di cinque misure cautelari, di cui una in carcere per un operatore, due agli arresti domiciliari nei confronti del gestore delle strutture e di una operatrice e due misure interdittive dalla professione per un anno per altri due dipendenti; inoltre, è stato effettuato il sequestro, disposto sempre dall’A.G., della struttura socio assistenziale per disabili psichici di Serradifalco (CL) oggetto d’indagine e delle quote societarie della cooperativa gerente. Contestualmente, visto il degrado e lo stato di abbandono degli anziani, i pazienti sono stati ricollocati, di concerto con l’ASP di Caltanissetta, presso altri più idonei complessi.
I destinatari del provvedimento dell’A.G. sono indagati nel reato continuato di violenza sessuale aggravata, di maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione di infermiere. Le indagini hanno permesso di disvelare la scellerata condotta degli indagati nelle due strutture “lager” all’interno delle quali erano ospitate nove persone affette da disabilità psichiche di varia gravità.
L’attività investigativa è scaturita da un controllo, durante il quale sono state evidenziate gravi anomalie nella gestione delle due comunità, in relazione alle condizioni strutturali, igienico sanitarie, funzionali e organizzative che facevano dedurre la non appropriata assistenza sanitaria degli ospiti delle stesse. Successivamente, le investigazioni hanno permesso di scoprire numerosi casi di maltrattamento fisico nei confronti dei disabili mediante violente percosse (spesso utilizzando sedie o bastoni come oggetti contundenti) schiaffi e pugni.
I pazienti erano vessati con ingiurie, abbandonati, malnutriti e alimentati solamente con riso o con pane raffermo, ammollato in acqua o nel latte e recuperato dagli scarti dei panifici del luogo. Emblematico è un episodio dove uno degli ospiti, cieco, viene picchiato brutalmentedall’operatore, poiché colpevole di aver orinato al di fuori del water. Raccapriccianti sono le immagini delle telecamere che riprendono l’operatore che conduce per mano il disabile, tra l’altro anche non vedente, lo fa sedere e poi si accanisce sulla mano destra dello stesso applicando una leva sulle dita dell’anziano, facendolo inginocchiare.
Le telecamere hanno anche purtroppo svelato diversi casi di violenza sessuale, da parte di uno solo degli indagati, nei confronti di un’anziana ospite non in grado di autodeterminarsi. Quest’ultimo si è reso, altresì, responsabile di abbandono di incapaci e di esercizio abusivo della professione infermieristica, per aver somministrato, benché sprovvisto di specifico titolo professionale, medicinali agli ospiti a lui affidati.