Ndrangheta, 3 imprenditori e un Carabiniere arrestati. Illegalità in edilizia

Tre imprenditori e un Carabiniere sono finiti ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Revolvo” della Guardia di finanza. Nell’inchiesta sono indagate altre 10 persone tra cui funzionari del Comune di Reggio Calabria. Inoltre sequestrate preventivamente 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro.
Contestati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dell’agevolazione alla ‘ndrangheta.

Le indagini hanno portato alla luce una cordata di imprenditori edili, contigui alla ‘ndrangheta e facenti capo a un unico gruppo familiare. Grazie a cointeressenze e corruttele di individuati funzionari sarebbero riusciti, in una trascorsa amministrazione cittadina, ad aggiudicarsi diverse commesse di edilizia pubblica.

Nel sistema anche un Carabiniere: gravi condotte e fornitura di mezzi

In particolare, sarebbe stata accertata l’esistenza di un consolidato sistema illegale fondato su ripetuti favoritismi protratti nel tempo. In questo contesto, anche gravi condotte perpetrate da un Carabiniere, il quale avrebbe consentito a uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare. Oltre a ciò, avrebbe fornito mezzi e apparecchiature tecniche al fine di consentire a soggetti investigati di eludere, tramite vere e proprie “bonifiche” ambientali, eventuali attività di intercettazione condotte a loro carico.

(foto di Pixabay)

Autore:

Redazione

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it