Ndrangheta, Reggio Calabria: 28 arresti per estorsione 

Il personale della Polizia di Stato, in diverse città italiane, ha eseguito stamattina un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri. Sono coinvolti 28 soggetti (23 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), indagati per associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, e altri reati.

Contemporaneamente è stato effettuato il sequestro preventivo di 11 società riconducibili ad imprenditori indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, costituiscono il seguito delle investigazioni denominate Theorema – Roccaforte, Libro Nero e Malefix, che hanno svelato le dinamiche delle cosche Libri, De Stefano e Tegano. Gli arresti odierni sono basati su intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre alle dichiarazioni di un imprenditore vittima di estorsione.

Le indagini hanno evidenziato l’operatività della cosca Libri in diverse aree, oltre alla storica roccaforte di Cannavò. Sono stati individuati collegamenti con altre cosche, come De Stefano e Tegano. Nonostante il capo della cosca fosse detenuto, il suo stato non ha impedito il mantenimento dell’attività criminale, affidando la reggenza della cosca ad altri membri. L’indagine ha anche rivelato un’articolazione aggiuntiva della cosca Libri, nota come San Cristoforo.

Sono state individuate relazioni con altre articolazioni della ‘ndrangheta sia nel mandamento tirrenico che in quello ionico. Tra gli indagati vi sono soggetti accusati di estorsione a imprenditori impegnati in lavori e appalti nei territori di influenza della cosca. Altri imprenditori sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, per il loro coinvolgimento finanziario e di personale nella cosca.

L’indagine ha anche riportato un tentato omicidio a Reggio Calabria nel 2017, con due indagati responsabili della preparazione e occultamento delle armi utilizzate per il delitto. Infine, uno degli indagati, ancora detenuto, è risultato coinvolto nel traffico di cocaina, coordinando il recupero e la vendita della droga attraverso un telefono cellulare all’interno del carcere.

 

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