No alla terza ondata: permessi e divieti per Natale e Capodanno

In questi giorni sono diverse le anticipazioni riguardo a come trascorrere le festività del Natale e va da sè anche quelli di Capodanno ed dell’Epifania.. Il Governo pare voglia allentare le restrizioni oggi esistenti per permettere dei festeggiamenti sobri: per questo motivo si parla di una possibile riapertura di bar e ristoranti  nel rispetto delle misure di autoprotezione e come pure di una cancellazione – ma più  probabilmente di  una modica riduzione del coprifuoco.

Già con il DPCM del prossimo 3 dicembre verranno di certo fissate alcune regole che potrebbero prevedere un ulteriore revisione poco prima del Natale. Il Governo, certamente, dovrà fare in modo di evitare che si ripetano gli errori del libera tutti dell’estate le festività possano trasformarsi in un moltiplicatore di contagi, specialmente adesso che la situazione sta migliorando in quasi tutta Italia. Anche perché è proprio per quel periodo che c’è il rischio di una terza ondata.

E se il Natale solitamente si festeggia in famiglia, e quindi è in quell’ambito che il Governo dovrà regolamentare, discorso a parte merita il Capodanno dove il tradizionale veglione è famoso per creare assembramenti. Permettere i festeggiamenti di Capodanno potrebbe far ripetere quanto successo questa estate con la riapertura delle discoteche: ecco perché il Governo sta riflettendo sulla possibilità che per il veglione di San Silvestro non ci sia alcun alleggerimento nelle restrizioni riguardanti il coprifuoco, anzi.

Almeno per quest’anno dovremo rinunciare al Capodanno in mass e in piazza o nei locali. Tuttavia, nulla è ancora deciso – visto che il Governo vuole prima valutare attentamente la situazione sanitaria prima di prendere qualsiasi decisione a riguardo – di certo, a nostro avviso, sembra impensabile festeggiare l’arrivo del nuovo anno, con la speranza che sia migliore di quello che ci stiamo per lasciare alle spalle,  in compagnia di folle di persone.

Per questo motivo, anche se a ridosso del Natale dovrebbe esserci un alleggerimento delle restrizioni, già dopo Santo Stefano il Governo sembrerebbe voler  introdurre misure ancor più restrittive per evitare il ripetersi delle scene a cui abbiamo assistito questa estate. Ad esempio, sul fronte del coprifuoco si sta pensando ad uno spostamento in avanti di qualche ora a Natale, così da permettere alle famiglie di ritrovarsi per il tradizionale Cenone della Vigilia. Subito dopo Natale, però, questo dovrebbe tornare ad essere come oggi, ossia limitando tutti gli spostamenti dopo le 22:00.

Una regola che servirebbe a limitare i cenoni della vigilia di Capodanno, quando chi non scende in piazza o non si riversa nei locali è solito comunque organizzare la festa in casa con amici e parenti; ebbene, quest’anno non potrà essere così ed è per questo che il Governo è intenzionato ad utilizzare il pugno duro, con sanzioni e controlli che in questi casi sono innescati dalle chiamate alle Forze dell’Ordine da parte degli stessi  cittadini rispettosi delle misure imposte e che denunciano ciò che accade in prossimità delle proprie abitazioni.

Sarà, quindi, un Capodanno blindato e anche bar e ristoranti potrebbero pagare il rischio assembramenti. Ci sono, infatti, possibilità che il Governo permetta ai ristoranti di riaprire per le feste di Natale, ma c’è il rischio p di una nuova stretta per l’ultimo dell’anno, perché – come anticipato – il timore che i festeggiamenti per l’arrivo del 2021 possano trasformarsi in un’occasione di contagio è troppo alto.

Insomma, riassumiamo quanto ha dichiarato la Vice Ministra del Ministero della salute Sandra Zampa.

  • Possibile riapertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi, ma  saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend.
  • Apertura serale anche per ristoranti e pub
  • Cenone o pranzo di Natale in casa e  plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi al massimo solo conviventi e parenti stretti. “Questo Natale – conferma Sandra Zampa – dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile” perché “più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio”.
  • Spostamenti, interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni
  • consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso prima del lockdown. Dice il Vice Ministro “Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni, ma  “ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe”.
  • Coprifuoco, fissato attualmente alle 22 in tutta Italia, potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte, ma per la sera del 24 e per quella dei 31 c’è anche l’ipotesi che possa arrivare fino all’una di notte.
  • Nessuna deroga sarà invece concessa per eventi in piazza o in altri luoghi d’aggregazione, né per le feste private.
  • Capodanno, la Vice Ministra recisa che “Non saranno permessi ritrovi di piazza e feste – conferma Zampa – saranno adeguatamente normati anche quei giorni perché, a differenza di questa estate, non ci saranno deroghe.

L’obiettivo del Governo e dei Presidenti di Regione  è  fare in modo che la maggior parte delle regioni possano retrocedere dalle zone rosse e arancioni in modo da arrivare al 3 dicembre con buona parte dell’Italia in zona gialla. Ma anche se sarà così le regole devono essere chiare: “Abbiamo fatto un’estate liberi tutti e l’abbiamo pagata duramente – ha ricordato due giorni fa il coordinatore del CTS Agostino Miozzo – dunque non possiamo permetterci un Natale o un Capodanno ‘liberi tutti’.”

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