Jorge Mario Bergoglio viene eletto al Soglio di Pietro, primo Papa gesuita “venuto quasi dalla fine del mondo” e il primo col nome di Francesco.
“Vi chiedo un favore: che voi preghiate il Signore perché mi benedica”. Sono le 20.22 del 13 marzo 2013 quando Papa Bergoglio pronuncia queste parole dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana: è appena stato eletto 265mo successore di Pietro.
In una piazza San Pietro gremita di fedeli in preghiera, risuona con queste parole, per la prima volta, la voce di Papa Francesco: “La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo e adesso incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo.”
Da allora lo ha ripetuto molte volte e innumerevoli scatti e riprese ritraggono il Papa “in cammino”, verso e fra i fedeli.
Papa Francesco e le immagini che resteranno nella storia
In volta, però, lo abbiamo visto completamente solo, in una Piazza San Pietro spettrale e deserta. Il silenzio è assordante. La voce di Papa Francesco ha come sottofondo solo il battere della pioggia e il verso dei gabbiani. E’ il 27 marzo 2020 e il mondo da due settimane sa di essere vittima di una pandemia causata dal Coronavirus.
Sul sagrato della Basilica, presiede in mondovisione un “momento straordinario”: prega, dà la benedizione Urbi et Orbi e concede l’indulgenza plenaria.
Immagini che sono subito storia, frammenti che rimarranno indelebili per sempre, in grado di suscitare emozioni a giorni e anni di distanza.
Il perché del nome Francesco
Il 16 marzo ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell’Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del Suo nome pontificale:
«Nell’elezione, io avevo accanto a me l’Arcivescovo emerito di San Paolo e anche Prefetto emerito della Congregazione per il clero, il Cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: «Non dimenticarti dei poveri!».
E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!»(Papaboys).
Ucraina ,nuovo appello di Papa Bergoglio
In questo periodo le omelie del Papa pongono al centro la guerra, queste alcune Sue parole: “In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini”.
E non si fermano gli appelli del Santo Padre per chiedere la pace in Ucraina:”Mai la guerra! Pensate soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna: bambini morti, feriti, orfani; bambini che hanno come giocattoli residui bellici…In nome di Dio fermatevi!“. Lo dice Papa Francesco in un tweet chiedendo di pregare per l’Ucraina. Il messaggio è diffuso, oltre che nelle nove lingue ufficiali dell’account del Papa, anche in russo e in ucraino.