Nuove verità sull’arresto del boss Matteo Messina Denaro

A distanza di pochi mesi dalla morte del boss Matteo Messina Denaro si vengono a sapere particolari importanti sulle modalità con cui i Carabinieri del ROS sono giunti al suo arresto.

A portare i Carabinieri sulle tracce di Denaro sarebbe stata involontariamente la sorella del boss, Rosalia, arrestata due mesi dopo, è infatti ancora riservato è la verità si saprà nel mese di marzo 2024.

Sembrerebbe che i militari del Ros, mettendo le microspie in un locale della casa della donna, abbiano trovato un biglietto in cui la donna aveva scritto un diario clinico del fratello, malato da due anni di un gravissimo cancro al colon.

Dalla scoperta del biglietto  l’attività investigativa grazie ad  uno screening dei malati di tumore di tutta Italia, individua a un paziente compatibile per età e luogo di residenza al capomafia. Il suo nome è Andrea Bonafede, un geometra di Campobello nipote del capomafia Leonardo.

Ma quando il paziente Bonafede risultava in cura alla Clinica Maddalena, il vero Bonafede era in realtà da tutt’altra parte. Il 14 gennaio i militari dell’Arma scoprono che il malato si sarebbe sottoposto alla chemio il lunedì successivo e di conseguenza organizzano il blitz.

Messina Denaro viene arrestato e portato nel supercarcere di L’Aquila dove ha inizio un susseguirsi di scoperte: dalla rete dei suoi fiancheggiatori. Sino ad oggi  ne sono stati presi 9 e sono stati individuati covi di Campobello pieni di pizzini e appunti. Sono stati,  inoltre , sequestrati circa 800mila euro in contanti.

Inizia, dunque, una nuova fase delle indagini volta a scoprire e ricostruire i 30 anni di latitanza del capomafia. Subito dopo l’arresto, Messina Denaro accetta di rispondere alle domande degli investigatori, ma precisa “non mi pento” sino a che muore la notte del 24 settembre 2023, nel Reparto detenuti dell’ospedale di L’Aquila.

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