Nuovi sviluppi sul movente dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini

In base a quanto si legge nella relazione finale della Commissione Parlamentare Antimafia della scorsa legislatura, resa nota oggi, l’omicidio di Pier Paolo Pasolini sarebbe stato connesso al furto delle pellicole originali di alcune scene del suo film ‘Salò e le 120 giornate di Sodoma‘, che era ancora in produzione. Lo scrittore e regista sarebbe andato ad un appuntamento con una persona di cui non si rivela l’identità, presso l’Idroscalo di Ostia, dove poi è stato ucciso, proprio per riuscire a recuperarle.

In questa ipotesi, aggiunge la Commissione, sarebbero coinvolti nel delitto “gruppi malavitosi di rilievo” come la Banda della Magliana. Nella relazione depositata dalla Commissione viene anche precisato che “appaiono ormai del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, ma resta utile, in prospettiva storica, che le ricerche sul movente e sulle modalità dell’aggressione che causarono la morte di Pasolini, entrambe mai chiarite, siano eventualmente riprese alla luce dei pur embrionali rilievi emersi dalla attività della Commissione di inchiesta“.

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Redazione

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