Condanna unanime, dei paesi occidentali presenti al Consiglio di Sicurezza ONU, della Bielorussia per la crisi dei confini con la Polonia.
In una dichiarazione congiunta Estonia, Francia, Irlanda, Norvegia, Usa e Regno Unito hanno condannato la “strumentalizzazione di esseri umani orchestrata dalla Bielorussia al confine con la Polonia al fine di “destabilizzare il confine esterno dell’Unione Europea“.
“L’obiettivo, è stato sottolineato, è anche quello di destabilizzare i Paesi vicini e distrarre l’attenzione dalle proprie crescenti violazioni dei diritti umani”.
La Russia, da parte sua, si è difesa all’ONU affermando che non sta aiutando i migranti ad affollarsi al confine della Bielorussia con la Polonia.
Il Vice Ambasciatore russo all’ONU, Dmitry Polyanskiy, ha respinto i sospetti, avanzati dagli americani, che Mosca stia ammassando truppe al confine con l’Ucraina per invaderla: “questo non è mai stato pianificato”, ha detto, rivendicando però “il diritto di concentrare truppe dove vogliamo, non è in territorio ucraino ma russo”.
Il diplomatico ha inoltre invitato a “non dimenticare che le navi da guerra americane nel Mar Nero agiscono in modo provocatorio“, ammonendo che “è sempre più difficile ogni giorno evitare uno scontro diretto nel Mar Nero“.