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Omicron 5: “il virus più contagioso al mondo”

In un’intervista all’Adnkronos Salute, Arnaldo Caruso, Presidente della Società italiana di virologia ha dichiarato che Sars-CoV-2, nella versione Omicron 5: forse oggi può essere considerato il virus più contagioso al mondo e proprio in questa caratteristica sta la sua pericolosità. É sicuramente meno aggressivo, ma resta problematico perché nel provocare tante infezioni può arrivare facilmente anche alle persone più fragili”. Il virologo invita a non sottovalutare la sottovariante Omicron BA.5 destinata a diventare dominante.

L’esperto soprattutto in vista dell’autunno sottolinea: “L’ondata attuale è la sorpresa che non ci si aspettava, che però potrebbe essere solo una fiammata fugace” poi spiega: “Viviamo sicuramente un rialzo che in questo momento non ci attendevamo. Sars-CoV-2 resta un virus respiratorio che in quanto totale durante il periodo estivo si sarebbe dovuto trovare in una fase di remissione. Sapevamo che Omicron 5 riesce a infettare persone già vaccinate o guarite da un’infezione associata a precedenti varianti, quindi che in qualche modo è in grado di ‘bucare’ l’immunità vaccinale e quella naturale in termini di capacità infettiva, ferma restando la protezione contro le forme più gravi di malattia Covid-19. Però pensavamo che colpisse un po’ più avanti, non adesso”.

Il Presidente dei virologi italiani spiega: “L’avvento di Omicron BA.5 ci dice che il virus Sars-CoV-2 continua a evolversi e sicuramente questa caratteristica di riuscire a contagiare un po’ in tutti non è una buona notizia, perché infettando su grandi numeri Omicron 5 può raggiungere più facilmente anche le fasce fragili”.  Aggiunge: “Certamente gli studi virologici ci dicono che Sars-CoV-2 è cambiato e che non colpisce i polmoni nello stesso modo di prima. Le morti che continuiamo a vedere purtroppo ogni giorno sono collegate non a polmoniti virali classiche, bensì a complicanze diverse in pazienti già compromessi da diverse concause. Tuttavia, come tutti i virus, se attacca una persona senza difese immunitarie anche Omicron BA.5 può far male. Del resto  può farlo anche la ‘semplice’ influenza che banale non è”.

Caruso a proposito dell’autunno e del ritorno del caos negli ospedali dice: “Dopo questa fiammata d’estate, in autunno Covid ritornerà e quello che vedo è che non siamo preparati a livello territoriale. Ciò di cui ho paura è che con la prossima stagione possa verificarsi di nuovo un intasamento dei pronto soccorso, con persone che al primo sintomo più serio rispetto al comune raffreddore si riversano sugli ospedali”. Continua il virologo: “Non vedo segnali che sul territorio si stiano prendendo i necessari provvedimenti per far sì che la maggior parte dei pazienti possa beneficiare di cure domiciliari contro Covid-19 e scongiurare il pericolo tilt”.

Lo specializza spiega: “Gli antivirali orali ci sono, ma non vengono ancora prescritti abbastanza; gli anticorpi monoclonali ci sono, ma si usano ancora troppo poco. E’ necessario mettere i medici di medicina generale nelle condizioni di non temere ripercussioni di alcun tipo se prescrivono un farmaco che ritengono opportuno, nel dare cure a domicilio”.

Sull’isolamento dei positivi il virologo dice: “Dal punto di vista pratico è una profonda ingiustizia che vengano costrette in casa le persone positive ufficialmente, quelle che accettano di sottoporsi ai tamponi che fanno partire la procedura di isolamento. Così si forza la mano e si inducono moltissimi positivi a non dichiararsi. In altre parole, l’obbligo di quarantena per i contagiati alimenta il sommerso e la circolazione non controllata di Sars-CoV-2, mentre passare dall’imposizione alla responsabilizzazione sarebbe una cosa di buon senso”. Caruso chiarisce: “Chi è positivo a Covid e ha sintomi, perché solo chi li ha può accertarsi di essersi infettato, andrebbe responsabilizzato a restare a casa fino a quando i disturbi spariscono. Dopo di che può indossare una mascherina e tornare anche al lavoro, quindi rifare un test che certifichi l’avvenuta negativizzazione”.

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