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Omicron più trasmissibile della Delta e carica virale simile

Uno studio condotto dalla Harvard T. H. Chan School of Public Health in Boston, sui tamponi molecolari eseguiti dall’Associazione nazionale di basket degli Stati Uniti,  indica che la variante Omicron risulta più trasmissibile della Delta sebbene determini una carica virale simile e talvolta addirittura inferiore. Inoltre emerge che a 5 giorni dal primo tampone, il 50% dei positivi potrebbe essere ancora contagioso, rendendo di fatto pericoloso l’isolamento breve adottato da Paesi come gli Stati Uniti.

I ricercatori coordinati da Yonatan Grad hanno esaminato oltre 10.000 tamponi eseguiti su giocatori e dipendenti dell’Nba tra luglio 2021 e gennaio 2022. Sono emersi 97 casi di infezione da variante Omicron e 107 da Delta. Il primo risultato sorprendente è che i contagiati da Delta hanno una carica virale molto più alta rispetto a quelle rilevate nei casi di Omicron. Quindi sembrerebbe che l’elevata trasmissibilità della nuova variante non sia legata a una maggiore carica virale, bensì alla capacità del virus di eludere le difese immunitarie.

In un secondo studio, del gruppo di Benjamin Meyer all’Università di Ginevra, i ricercatori non hanno quantificato solo la presenza di Rna virale nei tamponi di quasi 150 persone, ma anche il numero di particelle virali infettive, scoprendo di fatto che non ci sono sostanziali differenze di carica virale tra i vaccinati infettati da Delta e quelli colpiti da Omicron.

Il gruppo di Meyer ha scoperto che la metà dei tamponi eseguiti nei vaccinati colpiti da Delta a 5 giorni dalla diagnosi conteneva ancora particelle virali infettive, mentre il gruppo di Grad ha osservato che a 5 giorni dalla diagnosi di infezione da Omicron, circa la metà delle persone mantiene una carica virale abbastanza alta da poter risultare ancora contagioso.

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