ONU, no alla strage degli innocenti nei Paesi in guerra

Secondo le stime dell’ONU è stata una vera e propria strage degli innocenti quella che si e’ consumata  l’anno scorso nei Paesi in guerra e che ha segnato il numero più alto di vittime tra i minori mai verificato. Nel presentare il suo ultimo Rapporto al Consiglio di Sicurezza, Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i bambini e i conflitti armati, ha chiesto “un’azione coraggiosa e risoluta per proteggere i ragazzi e le ragazze a rischio di morte, reclutamento, stupro e altri orrori”.

Etiopia, Mozambico, Ucraina, Haiti, Niger, Sudan, sono i Paesi nei quali l’ ONU ha accertato che 18.890 bambini hanno subito gravi violazioni, mentre 8.630 sono stati uccisi o mutilati. Sono stati  7.622 i minori reclutati e utilizzati in combattimento e 3.985 risultano ancora oggi rapiti. “I bambini sono stati uccisi o feriti in attacchi aerei, a causa di armi esplosive, fuoco incrociato o attacchi diretti. In molti casi, sono caduti vittime di residuati bellici esplosivi”, ha detto Virginia Gamba.  Sono stati 1.165 i minori, per lo più ragazze, violentati, stuprati in gruppo, costretti al matrimonio o alla schiavitù sessuale o aggrediti sessualmente. In alcuni casi le violenze sono state così gravi che le vittime sono morte.

Intervenendo in Consiglio, il Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, ha espresso profonda preoccupazione per la crescente tendenza delle violazioni perpetrate da attori statali, quando invece gli Stati hanno la responsabilità primaria di proteggere, rispettare e garantire i diritti dei bambini, sia in tempo di pace che in tempo di guerra. “In linea con la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, indipendentemente dal loro status legale, i bambini devono avere il diritto di godere della loro infanzia in società stabili e pacifiche, dove possano sentirsi al sicuro per imparare e diventare attori di cambiamento positivo, pace e sviluppo sostenibile” –  ha affermato Massari, evidenziando l’aumento del numero di gravi violazioni verificate nella Relazione della Gamba nel 2022.

Nel caso di violazioni perpetrate da attori statali, “l’essenza del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale è oggetto di attacco deliberato e la comunità internazionale deve riaffermare il suo impegno nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e dei principi umanitari” –  ha aggiunto Massari al Consiglio di Sicurezza.

In questo contesto, l’Italia ha richiamato i Principi di Parigi, i Principi di Vancouver contro l’uso dei bambini soldato e ha invitato tutti gli Stati membri a sostenere e attuare pienamente la “Dichiarazione sulle Scuole Sicure”, per mitigare le conseguenze dei conflitti armati sull’istruzione e di astenersi dall’uso militare delle infrastrutture civili.

Parallelamente, non dobbiamo trascurare quei crimini largamente sotto-segnalati, come la violenza sessuale nei conflitti e lo stupro utilizzato come tattica di guerra. Incoraggiamo la massima collaborazione tra i diversi mandati delle Nazioni Unite per prevenire e porre fine a questa piaga e garantire che i responsabili siano tradotti in giustizia” – ha aggiunto l’Ambasciatore italiano, ribadendo il “fermo sostegno” dell’Italia al mandato del CAAC, come strumento unico per integrare la protezione dell’infanzia nell’agenda politica del Consiglio: “L’Italia è orgogliosa di aver sostenuto la Nota Guida dell’ONU sui Rapimenti ed è pronta a rispondere all’appello del Segretario Generale per affrontare le esigenze specifiche dei bambini con disabilità e sostenere gli sforzi in corso dell’Ufficio del Rappresentante Speciale in questa direzione”.

Passando poi all’Ucraina, Massari si è unito alle preoccupazioni espresse dal Segretario Generale nella sua Relazione sui bambini trasferiti dalla Russia da aree dell’Ucraina. Ha incoraggiato tutti gli sforzi possibili volti a facilitare la ricerca delle famiglie e la riunificazione e ha invitato tutte le parti in conflitto a consentire l’accesso degli operatori di protezione dell’infanzia a questi bambini per agevolare questo processo, nel pieno interesse di ogni singolo bambino.

(Fonte ONU Italia)

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