I Carabinieri del Comando Provinciale di Belluno, all’esito di una prolungata attività investigativa denominata convenzionalmente “Plastic Connection”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 cittadini italiani: 11 misure in carcere e 1 ai domiciliari.
Sul conto degli arrestati sono emersi gravi indizi circa la loro partecipazione, a vario titolo, ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’operazione è stata estesa nelle province di Belluno, Treviso, Padova, Vicenza, Napoli, Avellino e Pisa.
L’indagine ha consentito di acquisire elementi su imprenditori del nord, titolari di attività specializzate o affini allo smaltimento rifiuti, con altri del meridione, inseriti nella filiera della lavorazione della plastica, consentendo a questi ultimi di smaltire i loro rifiuti, tra cui anche quelli speciali, attraverso l’introduzione nel ciclo produttivo delle aziende del nord o accantonandoli in improvvisati luoghi di stoccaggio, attigui alle aziende stesse. L’attività investigativa ha raccolto elementi che sono stati posti alla base del decreto di sequestro di 3 stabilimenti operanti nello specifico settore, nonché beni mobili ed immobili, i conti correnti tali da andare a coprire la somma di 1.500.000 euro, stabilita dal GIP nel decreto preventivo di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca.
Ulteriori accertamenti consentivano anche di acquisire concreti elementi relativi alla produzioni di irregolari documenti fiscali per creare fittizi rapporti commerciali e relative fatturazioni al fine di occultare l’indebito profitto della principale attività. Sono stati acquisiti riscontri investigativi tali da far ipotizzare il dirottamento su conti esteri di circa due milioni di euro.