Non si placano le polemiche dell’opposizione sul nuovo reato nel decreto, varato dal Governo Meloni, messo a punto dopo il rave party di Modena.
Ciò che fa discutere è soprattutto il testo che dice: “l’invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha twittato:
Il Governo ritiri il primo comma dell’ #art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione. #NoArt434bis.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) November 1, 2022
Il leader M5S Giuseppe Conte su Facebook scrive: “Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad ‘azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità’ per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante“. Poi sottolinea: “Viene punito, sino a 6 anni, chi promuove, ma anche chi partecipa a un raduno che comporti invasione di edifici o terreni e coinvolga un numero superiore a 50 persone e dal quale può derivare un pericolo per l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Conte ha concluso: “Questa è una norma da ‘stato di polizia’. La Meloni ha dichiarato di non avere simpatie per il regime fascista. Ma la sua cultura non è distante. Ci batteremo per contrastare questa deriva con tutte le nostre forze”.
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: “Hanno usato il pretesto del contrasto ai rave per inserire norme con pene pesantissime che potranno essere utilizzate in ben altri contesti. E penso ad esempio ai cortei sindacali dei lavoratori sempre più esasperati, alle mobilitazioni studentesche o alle proteste dei comitati e dei movimenti come quelle che in questi mesi si sono sviluppate a Piombino. Una decisione rischiosa e pericolosa, che può semplicemente avvelenare ulteriormente il clima sociale e politico del Paese“. Fratoianni poi aggiunge: “Come al solito, alla fine arriva pure Salvini e non capendoci nulla inanella una marea di sciocchezze pur di avere uno spazio sui media. Non capisce che la protesta dell’opposizione non c’entra nulla con il contrasto ai rave, ma con quello che hanno introdotto ieri: l’anteprima di leggi speciali che non promettono nulla di buona per la tenuta democratica e la coesione sociale del Paese. Capisco che per Salvini sono concetti difficili da assumere tuttavia è questa la realtà. E deve essere chiaro che quella norma deve essere ritirata”.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a proposito della norma sui rave party, precisa: “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento”. E aggiunge: “Allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti – ricordo che a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità”.