Ora legale: da domenica 28 marzo lancette avanti di un’ora

Dal 28 marzo, torna l’ora legale e gli italiani porteranno avanti le lancette degli orologi, avendo così delle giornate apparentemente più lunghe di un’ora. Nel nostro Paese infatti resterà ancora in vigore il doppio orario. Il Governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni.

Nel 2018, il parlamento europeo, ha infatti approvato l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno. Per esempio la Francia ci rinuncia volentieri. Secondo alcuni dati, il cambio dell’ora non comporta grandi risparmi in denaro ma piuttosto di abitudini. Insomma il 2021 sarà l’ultimo anno in cui è obbligatorio per tutti.

Gli effetti collaterali dell’ora legale

La notte in cui entra in vigore l’ora legale si dorme un’ora di meno. Ma il problema non è il debito di sonno per quel giorno soltanto. Il periodo di transizione è per la maggior parte delle persone assai più lungo e vale sia per il passaggio dall’ora solare a quella legale sia viceversa. Si dorme meno e il sonno è più disturbato.

Meno sonno, o sonno disturbato, significa anche perdita di concentrazione e di produttività al lavoro. Uno studio ha rivelato che con l’ora legale c’è un aumento della quantità di tempo che le persone perdono a “cyberoziare” ovvero a navigare su siti che niente hanno a che fare con il lavoro.

L’impatto dell’ora legale sul nostro organismo è dovuto al ritmo circadiano. Questo è l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo. La melatonina, una delle sostanze coinvolte, viene sintetizzata quando è buio e favorisce il sonno. Il problema con l’ora legale è che il sole sorge più tardi, rendendo più difficoltoso l’instaurarsi del modo veglia. Mentre di sera la luce dura più a lungo, confondendo di nuovo l’organismo sul tempo giusto per mettersi in modalità riposo. Le persone che ne risentono di più sono quelle che tendono a svegliarsi più tardi; i mattinieri ne risentono di meno. Alcuni impiegano fino a tre settimane per abituarsi, per altri basta un giorno.

È un fatto accertato che gli incidenti mortali diminuiscono nel periodo in cui è in vigore l’ora legale, in primavera, estate e inizio autunno, probabilmente perché c’è più luce quando la gente è in strada al ritorno dal lavoro. C’è però un’eccezione. Il lunedì in cui l’ora legale entra in vigore aumentano, probabilmente perché c’è più gente assonnata e distratta alla guida.

Secondo diversi studi, nella prima settimana di ora legale c’è un picco di attacchi di cuore. Si sa che il rischio di infarto è più alto al mattino, probabilmente perché al risveglio il sistema cardiovascolare deve adattarsi rapidamente a vari cambiamenti. L’ora persa, forse, aggiunge stress a stress e aumenta, per le persone a rischio, le probabilità di incorrere in un attacco. I medici suggeriscono a chi soffre di cuore di adattarsi gradatamente al cambio di orario, anche solo un quarto d’ora alla volta.

Da uno studio condotto in Australia si evince un aumento dei suicidi nelle prime settimane di ora legale, e in quelle successive al ritorno all’ora solare. Secondo i ricercatori, anche un piccolo cambiamento nei ritmi cronobiologici può portare a effetti devastanti nelle persone più vulnerabili.

Come affrontare il cambio

Nei giorni precedenti il cambio dell’ora, è buona norma dormire in modo regolare, per non arrivare impreparati e in debito di sonno al fatidico giorno. Inoltre bisognerebbe abituarsi ad andare a letto un po’ prima. Bastano dieci minuti in più ogni giorno per abituare l’organismo al nuovo ritmo. Spostando gradualmente il tempo della veglia può essere d’aiuto ad addormentarsi prima. Ottimale sarebbe svegliarsi un’ora prima il sabato precedente al cambio d’ora.

Per non dimenticarsi di andare a letto prima, si può ricorrere all’elettronica, impostando un allarme un’ora prima di andare a letto.Da quel momento in poi niente dispositivi elettronici!

In questi giorni evitare di bere caffé nel pomeriggio per non rischiare di avere problemi per addormentarsi.

Cercate di essere pazienti con i vostri figli mentre si adattano ai nuovi orari. La privazione di sonno influisce su tutti i bambini, che si sentono confusi quanto gli adulti in questo periodo. Alcuni bambini si adattano con maggiore difficoltà rispetto ad altri e possono diventare nervosi, irritabili e avere difficoltà di concentrazione. Per qualche giorno sarebbe meglio evitare i dispositivi elettronici e per i più piccoli, per qualche giorno, un pisolino pomeridiano di 20 minuti può essere utile per adattarsi al cambiamento.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it