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Ora legale: stanotte si dorme un’ora in meno. Ma è un bene?

Con l’arrivo dell’ora legale si entra finalmente nella bella stagione. Stanotte le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora avanti: convenzionalmente dalle 2 alle 3. Come siamo soliti ripetere  ogni anno, quindi, stanotte si dorme un’ora in meno.

Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.

Un sistema, introdotto negli anni senza interruzione dal 1966, che mai come oggi ci permetterà di alleggerire le bollette e dare respiro a comuni e imprese: nei prossimi 7 mesi infatti risparmieremo più di 190 milioni di euro e con una riduzione del consumo di energia elettrica di 420 milioni di kilowattora. La prima volta che venne utilizzato questo metodo fu il 1916 fino al 1920 per poi essere messo in soffitta per altri 19 anni. Nel 1941 l’ora legale rimase in auge per tutto l’anno ovvero iniziò il 15 giugno 1940 fino a riproporre l’ora solare il 2 novembre 1942.

La decisione di adottare l’ora legale a partire dalla fine di marzo fino alla fine di ottobre è una decisione del Consiglio Europeo del 1994 che deliberò il cambio: “dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti gli Stati membri“. Il cambio dell’ora però non è ancora condiviso da tutti i stati dell’Unione Europea. Gli Stati del Nord Europa da tempo richiedono l’abolizione. Nel 2018 il parlamento europeo ha approvato con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astenuti la proposta di porre fine all’ora legale lasciando però libera scelta agli Stati membri.

Anche il Senato degli Stati Uniti ha approvato una legge bipartisan che estende il “daylight saving time” ovvero l’addio all’ora solare. Se anche la Camera dovesse votare a favore, nel 2023 gli Stati Uniti non adotteranno più il cambio dell’ora. Anche se ovviamente ci sarà la libertà dei singoli stati di scegliere come regolarsi.

Per quanto rguarda l’Italia, nel 2019 l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte depositò a Bruxelles un position paper, ossia una richiesta formale di mantenere l’ora legale con tanto di documentazione Terna relativa al risparmio economico per il Paese. 

In più il passaggio dall’ora solare all’ora legale, e viceversa, crea non pochi scompensi a molte persone. Il cambiamento d’orario, influisce sulla propria quotidianità soprattutto per chi soffre di disturbi legati al sonno. Questo avviene perché il cambio dell’ora altera il nostro ritmo circadiano che risente delle variazioni di luce e temperatura. L’alterazione si ripercuote, inoltre, sulla produzione di melatonina, che è una sostanza che viene sintetizzata dall’organismo durante le ore di buio e che contribuisce a farci dormire meglio. Il risultato? Il sonno è disturbato e durante l’arco della giornata si avverte un senso di stanchezza generale.

Abbolire l’ora solare sarebbe, in termini economici, un grande risultato ma c’è anche da dire che per i più “nostalgici” il cambio è visto come la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Diciamo uno “stargate temporale” in attesa del nuovo cambio che fa comprendere l’arrivo, tanto atteso, della bella stagione.

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