Era il 29 luglio 2013 quando il gesuita italiano , Paolo Dall’Oglio veniva sequestrato a Raqqa, in Siria. Noto per aver rifondato in Siria, negli anni ottanta la Comunità Monastica cattolico-siriaca di Mar Musa.
Una memoria che, di anno in anno, alimenta iniziative di dialogo interreligioso quella di padre Dall’Oglio .A otto anni dal suo rapimento, restano oltre al dolore sostenuto da una tenace speranza ,numerose domande che non hanno mai avuto risposta. Nella sua tragedia quella del Popolo siriano.
Le iniziative per ricordare il suo messaggio
Anche quest’anno sono numerose le iniziative per ricordare quel triste giorno e rinnovare l’invito al dialogo, all’incontro e alla conversione dei cuori che Dall’Oglio promuoveva ogni giorno nella sua missione.
Il 28 luglio presso il Centro Fonte di Ismaele a Roma si è tenuto un incontro speciale per raccontare chi è Padre Paolo Dall’Oglio ai bambini più fragili, minori non accompagnati, accolti da Medicina Solidale della Capitale.
Il Centro “Fonte di Ismaele” è stato intitolato idealmente all’opera e all’impegno di Paolo Dall’Oglio che proprio nell’esclusione di Ismaele ha visto una situazione esistenziale in cui “Dio ascolta il pianto del bambino e “indica la fonte a cui attingere l’acqua” necessaria per non morire nel deserto.
“Sarà la sorella di Padre Paolo, Francesca Dall’Oglio, a raccontare ai più piccoli chi è il fratello e la sua chiamata, mentre Riccardo Cristiano, giornalista e scrittore, presenterà la sua profezia per la Chiesa avendo guardato al bambino Ismaele come paradigma di un’elezione da parte per Dio per ogni bambino escluso”, spiega una nota di Medicina Solidale.
Inoltre questa sera alle 21.15 a Verona ,Combonifem, Nigrizia e il Consiglio islamico di Verona, organizzano una serata di riflessione a partire da frasi di padre Paolo Dall’Oglio e della sua esperienza nel monastero di Mar Musa in Siria.