Il Tribunale accoglie Chigi e Viminale come parti civili per la strage diCutro.
I giudici del Tribunale di Crotone hanno ammesso le costituzioni di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Interno e della Regione Calabria, che hanno chiesto rispettivamente un milione di euro e 500 mila euro di risarcimento, nel processo ai presunti scafisti per il naufragio di Steccato di Cutro.
I giudici hanno anche deciso di estromettere dal processo il fondo di garanzia per le vittime della strada e del mare così come chiesto dagli avvocati di Consap, società partecipata dal ministero dell’Economia, presso cui è costituito il fondo.
Il Collegio presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha ritenuto sussistente la lesione del diritto di difesa che gli avvocati dello studio Coppi avevano presentato ad inizio udienza in quanto non presente all’incidente probatorio. Il processo è proseguito con l’ acquisizione delle prove e la lista testimoni.
La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno si costituiranno parte civile nel processo penale sul naufragio avvenuto il 26 marzo scorso davanti alla costa di Cutro, in Calabria.
L’udienza nella quale è prevista la costituzione delle parti civili è fissata per mercoledì 29 novembre.
Come ricorda il comunicato di Palazzo Chigi, “agli imputati” per il naufragio avvenuto il 26 febbraio, “in concorso tra loro, sono contestati i delitti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio colposo e morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento”.