Palermo, preside antimafia arrestata per peculato e corruzione

Stamattina i Carabinieri di Palermo hanno eseguito 3 provvedimenti cautelari agli arresti domiciliarinell’ambito dell’indagine, coordinata dai Procuratori Europei Delegati Calogero FERRARA e Amelia LUISE dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo. Le ipotesi di reato sono peculato e corruzione.

L’indagine, condotta da febbraio 2022 ad aprile 2023 dalla Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo e convenzionalmente denominata “La Coscienza di Zen-O”, ha consentito, anche grazie all’ausilio di consistenti attività tecniche, di accertare l’esistenza di un unitario centro di interessi illeciti, radicato all’interno dell’Istituto comprensivo “G. FALCONE”. I tre si sarebbero resi responsabili dei reati ipotizzati, afferenti alla gestione dei fondi di spesa pubblici, sia nazionali che europei, nell’ambito di vari progetti scolastici.

Nel particolare, i citati dirigenti scolastici per accaparrarsi i cospicui finanziamenti comunitari connessi, avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari, al fine di giustificare l’esistenza di progetti PON di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun PON alla Dirigenza.


Usati per scopi personali materiali didattici informatici. Sottratti generi alimentari alla mensa

Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce una gestione dell’Istituto volta a curare interessi di natura meramente personale, anche con riguardo alle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della Scuola. Infatti, l’indagine documenta come una cospicua quantità di generi alimentari e costosi dispositivi informatici destinati agli studenti sarebbero stati costantemente prelevati dalla Preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità.

Oltre a questo, l’attività investigativa permette di accertare la fornitura di materiale tecnologico ad una sola azienda in forza di un accordo corruttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione.

Ad aggravare il quadro, per come emerge dal provvedimento cautelare, la Dirigente ha costantemente alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità, nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa..

(foto di Pixabay)

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