Paola Piras esce dal coma e cerca subito il figlio. Non sa che è morto per difenderla

Era l’11 maggio quando Paola Piras arrivò all’ospedale Santa Maria della Mercede in condizioni gravissime a causa delle 18 coltellate ricevute dal suo ex compagno Masih Shahid. In quell’occasione il figlio 19enne di Paola Piras cercò di difendere la madre dall’aggressione ma purtroppo trovò la morte proprio per mano dell’uomo. 

Ora dopo 40 giorni Paola Piras è stata svegliata dal coma farmacologico a cui i medici l’avevano indotta. E per prima cosa appena aperto gli occhi ha chiesto del figlio Mirko. Per il momento Paola Piras non conosce ancora l’epilogo dell’aggressione; i medici temono che la notizia possa aggravare le sue già delicate condizioni di salute. E’ probabile che alla donna venga raccontata la terribile verità tra qualche giorno, quando le sue condizioni miglioreranno. Per farlo l’ospedale Santa Maria della Mercede ha già schierato un’equipe di psicologi. Venerdì la zia di Mirko e suo fratello hanno ricevuto dall’istituto alberghiero Ianas il diploma che il ragazzo quest’anno avrebbe dovuto conseguire.

Il coma era stato indotto farmacologicamente dai medici rianimatori, per preservare il corpo di Paola Piras martoriato dalla violenza dell’ex compagno. L’uomo ha sferrato fendenti in quasi tutti gli organi vitali. Tutto Tortolì era in attesa del risveglio della donna dal coma. Ora non resta che augurarsi che la donna non cada nel baratro più buio quando scoprirà che il figlio non c’è più, perché è morto per difenderla e salvarle la vita. Al giovane Mirko oltre il diploma postumo assegnato con il massimo del punteggio è stata inoltre intitolata una targa sulla quale si legge: “A Mirko, in ricordo del suo gesto, per noi una grande lezione di vita“. 

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